Tutto su come aprire una libreria indipendente

Aprire una libreria indipendente: le licenze necessarie e i possibili guadagni

Qualche informazione pratica e 3 consigli d’eccezione per chi sogna di aprire una libreria indipendente

Lo scrittore è l’arco, il libro è la freccia, il cliente è la mela, il libraio è quello che tiene in testa la mela.

Così scrive Stefano Benni nella postfazione del bellissimo saggio Vendere l’anima. Il mestiere del libraio, di Romano Montroni.

In effetti, il libraio ha un ruolo sicuramente gratificante, ma anche rischioso: riuscire a far quadrare i conti è proprio come tenere una mela in equilibrio sulla testa, aspettando con trepidazione il momento in cui la freccia dell’arciere si conficcherà nel frutto. O in un organo vitale.

Cerchiamo quindi di dissipare qualche dubbio e capire come aprire una libreria indipendente, come si calcolano i guadagni e quali sono i consigli più efficaci per indirizzare la freccia nella direzione giusta.

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Che licenza serve per aprire una libreria indipendente?

Una libreria indipendente è un’attività di commercio al dettaglio, pertanto è soggetta alla normativa del d. legisl. 114/98.

Per aprirla non sono necessarie licenze particolari (a meno che non si vendano altri prodotti da affiancare ai libri, come ad esempio cibi e bevande).

Occorre richiedere una partita IVA, iscriversi al Registro delle Imprese, all’INPS e all’INAIL e presentare la cosiddetta SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) presso il comune, almeno trenta giorni prima dell’inizio dell’attività.

Bisogna, inoltre, ottenere le certificazioni di agibilità e sicurezza del locale prescelto per il negozio.

Queste sono le informazioni basilari, ma per conoscere tutti gli adempimenti burocratici in maniera approfondita consigliamo, ovviamente, di consultare un commercialista di fiducia.

Come si calcola il guadagno netto di una libreria indipendente?

Per capirlo, dobbiamo analizzare la differenza tra un libraio e un qualsiasi altro commerciante.

Un venditore di frutta e verdura, ad esempio, se compra una mela a 5 centesimi potrà rivenderla a 10 centesimi come a 1 euro.

Un libraio che compra un volume per il quale l’editore ha stabilito un prezzo di copertina di 15 euro, invece, non può rivenderlo a 20 o 25! Lo comprerà con uno sconto (dal 30 al 38% presso i distributori, più basso se ci si rivolge a grossisti) e lo venderà a prezzo pieno, ovvero il prezzo fisso, stabilito dall’editore. Il profitto del libraio è proprio su questo margine.

Margine vs guadagno netto

Il margine che deriva dalla vendita di ciascun libro non è, però, il guadagno netto.

Bisogna infatti togliere le spese: l’affitto o il mutuo, le bollette, gli stipendi se si hanno dei dipendenti, le tasse, i software per la gestione del catalogo, il 2% di porto e imballo dovuto al distributore.

Per capire meglio, facciamo un esempio pratico.

Il nostro libraio ha comprato un libro che costa 20 euro con il 30% di sconto. A questo però deve togliere il 2% di spese di porto e imballo.

Ha dunque acquistato il libro a 14 euro, ritagliandosi un margine di 5,88 euro, dal quale dovrà togliere una quota per affitto, tasse, spese di gestione e così via.

3 consigli d’eccezione per aprire una libreria indipendente

Come abbiamo appena visto, i margini di guadagno non sono altissimi: per un libraio è molto difficile tenere in equilibrio la mela citata da Stefano Benni.

Noi di Edigho, però, siamo sempre positivi e propositivi, quindi vi esporremo 3 consigli d’eccezione per aprire una libreria indipendente di successo, tratti dal già citato Vendere l’anima. Il mestiere del libraio.

  1. Avere una precisa identità, che non vuol dire per forza avere una specializzazione. L’identità di una libreria esula dai generi letterari che propone, riguarda le sensazioni che si vogliono suscitare nei clienti che entrano nel negozio. Vogliamo accoglierli in un ambiente estroso e bohémien? O in uno spazio moderno, efficiente e ordinato? Oppure in un locale all’antica, con scaffali di legno e stampe retrò?
  2. Cavalcare l’argomento del giorno o del periodo: un libraio di successo deve essere in grado non solo di reagire alle esigenze del mercato, ma addirittura di anticiparle. Un serial Netflix ambientato in epoca Regency sta riscuotendo successo? Proponiamo romanzi in tema! Una nazione è teatro di dinamiche politiche che stanno facendo discutere l’opinione pubblica? Riforniamoci di saggi sull’argomento. Come scrive Montroni: ‘Ogni fenomeno culturale, politico o di cronaca può tradursi, in libreria, in una proposta che solleciti l’interesse e di conseguenza l’acquisto’.
  3. Organizzare gli spazi in maniera dinamica. Gli scaffali e gli espositori di una libreria devono essere ordinati, puliti e pronti per rinnovare frequentemente la loro proposta letteraria. È molto importante che i clienti fidelizzati possano trovare sempre nuovi stimoli.

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La creatività necessaria per aprire una libreria indipendente

Ai suggerimenti elencati aggiungiamo il consiglio Edigho per diventare librai in un’epoca complessa come la nostra: usare la creatività!

Un libraio può avere molte frecce nel suo arco: può proporre gadget a tema (lampade da lettura, articoli di cancelleria, borse e magliette con citazioni letterarie), oppure vendere caramelle e altri dolciumi, o ancora creare un vero e proprio caffè letterario. Tenete presente, però, che per ciascuna di queste attività aggiuntive ci vuole una specifica licenza.

Si possono poi organizzare eventi come presentazioni di libri, letture ad alta voce rivolte ai più piccoli, circoli letterari. La libreria indipendente può diventare un luogo di ritrovo e un rifugio sicuro per ogni appassionato delle belle lettere.

C’è anche chi si è spinto più in là: nel nostro gruppo EDIGHO | Formazione Editoriale abbiamo raccontato la storia del libraio milanese Luca Santini, ideatore di Libri sotto casa, un’iniziativa che unisce il suo amore per i libri con quello per il ciclismo.

Dopo la chiusura della sua libreria nel 2013, Luca non si è arreso e ha pensato di proseguire l’attività richiedendo la licenza di commercio itinerante (prima di lui nessuno l’aveva mai fatto per vendere libri!) per recapitare le opere presso il domicilio dei propri clienti. Un modo decisamente creativo per portare avanti un’attività!

La formazione per aprire una libreria indipendente

Noi di Edigho formiamo correttori di bozze, editor e ghostwriter. Non ci occupiamo, quindi, di insegnare il mestiere ai futuri librai, anche se abbiamo dedicato loro una lezione all’interno del corso Editoria ALL IN (intitolata proprio Ode ai Librai).

Se siete interessati a questa professione, potete però rivolgervi ai corsi di formazione promossi dall’ALI, l’Associazione Librai Italiani.

Buona fortuna per il vostro cammino e, mi raccomando!, non smettete mai di coltivare il vostro sogno e di tenere in equilibrio la mela della letteratura!

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