Quali sono e cosa incide sulle tariffe per correzione bozze?

Media delle tariffe per correzione bozze: quali sono e cosa incide sul prezzo

Quanto si fa pagare un correttore di bozze? Ecco la risposta!

Le tariffe per la correzione bozze possono essere molto variabili: si può andare dai 0,20 ai 3 euro (o più!) a cartella. Queste oscillazioni sono dovute a diversi fattori: il genere letterario dei testi da correggere, il numero dei giri di bozze previsti, le tempistiche di lavorazione, l’autorevolezza del correttore e numerosi altri parametri.

Nell’articolo di oggi faremo chiarezza sull’argomento e capiremo come strutturare un tariffario adatto al nostro profilo professionale.

L’unità di misura per calcolare le tariffe di correzione bozze

Il primo dato da considerare è che l’unità di misura per calcolare le nostre tariffe è la cartella editoriale.

Una cartella editoriale è costituita da 1800 battute. Attenzione a non confondere le battute con i caratteri: le prime includono gli spazi, i secondi no.

Se volete conoscere tutti i segreti delle battute di scrittura, vi consigliamo l’articolo Come si contano le battute in scrittura (e cosa sono).

Quando i clienti ci chiederanno un preventivo, lo calcoleremo quindi in base alle cartelle. Per farlo, dobbiamo dividere le battute totali del testo per 1800. Esempio pratico: un libro di 540.000 battute sarà composto da 300 cartelle.

Tariffe correzione bozze: la cifra mediana

Per avere un’idea dei compensi che circolano sul mercato, possiamo riferirci alle informazioni di Acta, l’associazione dei freelance.

Il suo sondaggio più recente ha stimato la cifra mediana (cioè il valore nel mezzo della distribuzione) di numerosi editori. Il responso? Il primo giro di bozze viene retribuito in media un euro, il secondo 0,80 centesimi. Questo perché la seconda bozza è più pulita della prima, quindi si presuppone che il correttore abbia meno lavoro da svolgere.

Quanto costa la revisione di un testo?

Un discorso a parte va fatto per la revisione del testo, ovvero il controllo finale eseguito dopo l’impaginazione e dopo tutti i giri di bozze (che, di norma, dovrebbero essere almeno due).

Acta riporta una mediana di 3 euro a cartella, ma bisogna tenere presente che quantificare le tariffe di questa lavorazione è molto difficile. A volte viene retribuita più della correzione, perché il revisore ha la responsabilità dell’ultimissimo controllo sul testo prima della pubblicazione.

Ci sono però editori che la pagano meno della correzione, perché il testo è stato già visto e rivisto quindi, in teoria, presenta meno criticità. Insomma, i criteri per conteggiare la revisione sono tutt’altro che univoci.

Il genere letterario

Anche il genere letterario incide sulle tariffe della correzione bozze.

Un romanzo storico – ricco di luoghi, nomi e date da controllare – presenta un grado di complessità maggiore rispetto a un romanzo non di genere, perciò il compenso per la correzione potrebbe essere più alto.

I saggi scientifici e i manuali tecnici, che contengono bibliografie, tabelle, note e un lessico specifico da conoscere a menadito, hanno criticità ancora maggiori che, ovviamente, vanno a incidere sulle tariffe.

Per non parlare dei libri scolastici e accademici, che di solito vengono pagati un 20/25% in più rispetto a tutti gli altri testi.

Leggi anche: Offerte di lavoro per correzione bozze: qui è dove puoi trovare le migliori

Tempistiche e autorevolezza

Un parametro fondamentale è quello delle tempistiche. Come calcolare se sono sostenibili per la nostra attività? Un ottimo modo è contare quante cartelle riusciamo a correggere in un’ora.

Se la nostra tariffa è di un euro a cartella e se impieghiamo un’ora per lavorarne dieci, allora il compenso orario che otteniamo sarà di dieci euro allora.

È conveniente per i costi che dobbiamo sostenere ogni giorno e per i nostri obiettivi? In base alla risposta che ci diamo, possiamo pensare di aggiustare il tariffario o le tempistiche di lavorazione.

C’è poi il metro dell’autorevolezza. Una risorsa junior deve dimostrare il suo valore, quindi all’inizio le sue tariffe non saranno altissime. A mano a mano che crescono esperienza e autorevolezza, però, deve crescere anche il compenso.

Non esiste un prezzario minimo stabilito a priori: ogni freelance ha la massima libertà di scelta. L’importante, come spieghiamo in maniera approfondita nei moduli dedicati al mondo del lavoro del corso ‘Da 0 a correttore’, è avere ben presenti tutte le variabili e costruire un tariffario coerente con il nostro percorso di crescita.

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