Significato ed esempi pratici del paratesto.

Paratesto: significato ed esempi pratici

Impariamo a conoscere gli elementi paratestuali del libro!

Se un cliente ci menziona l’esergo, il colophon, il frontespizio, l’occhietto… siamo sicuri di sapere esattamente di cosa sta parlando? E se ci chiede un aiuto per scrivere una sinossi o una quarta di copertina, siamo in grado di supportarlo?

Quando si intraprende la strada dei mestieri editoriali, è normale fare un po’ di confusione tra tutti questi termini tecnici. Ma niente paura: l’articolo che state leggendo farà luce sul misterioso mondo dei paratesti, con tanti esempi pratici!

Paratesto: significato generale

Il paratesto è un contenuto testuale creato a corredo del libro. Serve a dare al lettore molteplici informazioni relative a una determinata pubblicazione.

I paratesti possono essere situati sulla struttura esterna o interna dell’oggetto libro. Oppure possono essere file digitali (come la sinossi, una presentazione dell’opera destinata ai valutatori del manoscritto) o descrizioni redatte per le piattaforme di pubblicazione online.

I paratesti nella struttura esterna del libro

Per quanto riguarda la struttura esterna (coperta), abbiamo i seguenti contenuti testuali:

  • i paratesti presenti sul fronte del libro (titolo, sottotitolo, autore ecc.), ovvero sulla prima di copertina;
  • i paratesti presenti sulle eventuali bandelle, ovvero sulla seconda e terza di copertina;
  • i paratesti presenti sulla quarta di copertina.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, ecco un’immagine esplicativa tratta dal corso ‘Editoria ALL IN’. La prima, la seconda, la terza e la quarta di copertina sono indicate in numeri romani.

Nelle struttura esterna (coperta), abbiamo i seguenti contenuti testuali

La prima e la quarta sono presenti in tutti i libri, mentre la seconda e la terza si trovano nei volumi completi di sovraccoperta, oppure sulle coperte flessibili (brossura) dotate di ‘alette’.

La quarta di copertina ha lo scopo di incuriosire il lettore e invogliarlo all’acquisto.

Qualora fossero presenti la seconda e la terza, i contenuti promozionali si distribuiscono anche in queste sezioni. Nella seconda possiamo avere una presentazione del libro, nella terza una biografia dello scrittore e nella quarta una citazione.

Oppure la presentazione viene messa sulla quarta e la citazione sulla terza… Dipende dalle preferenze della casa editrice.

Se volete avere qualche spunto su come scrivere la quarta di copertina, vi consigliamo l’articolo La quarta di copertina: di cosa si tratta e come gestirla al meglio.

I paratesti nella struttura interna del libro

All’interno del libro troviamo moltissimi esempi di paratesti: vediamo i principali.

Frontespizio

Dopo l’eventuale risguardo (ovvero una pagina bianca inserita in apertura del volume), troviamo il frontespizio: una facciata che contiene le informazioni basilari del libro, come il nome dell’autore, il titolo, il sottotitolo e l’editore.

In passato il frontespizio veniva impreziosito da decori e miniature.

Occhietto

Il frontespizio può essere preceduto da una pagina contenente un breve testo (per esempio il titolo). Questa pagina prende il nome di ‘occhietto’. Si chiama così per il vezzo di alcuni tipografi del passato di racchiuderlo in un contorno ovale.

Colophon

Contiene diverse informazioni essenziali: quelle che proprio non possono mancare sono il nome dell’editore, la data della prima edizione, l’edizione corrente e il codice ISBN. Possono anche essere presenti la collana, i contatti della casa editrice e le indicazioni sulla tipografia (sebbene quest’ultimo dato venga inserito più spesso alla fine del libro).

Epigrafe

È una frase scritta all’inizio del libro. Può essere una citazione (nel qual caso prende il nome di ‘esergo’), una dedica o una qualche altra breve anticipazione dell’opera.

Prefazione/preambolo/introduzione

Prima dell’opera vera e propria, possiamo trovare un testo di introduzione al libro che stiamo leggendo.

La prefazione è redatta da una persona diversa dall’autore: si tratta di un altro autore o di un professionista conosciuto e influente. Lo scopo è quello di presentare il testo e dargli ancora più autorevolezza.

Il preambolo e l’introduzione sono invece scritti dall’autore. Il primo ha lo scopo di chiarire vicende o nozioni legati al testo. La seconda fornisce spiegazioni sull’impostazione generale, la struttura o il tema trattati.

Indice dei contenuti

È l’elenco ordinato dei capitoli e sottocapitoli del libro.

Sommario

Da non confondere con l’indice, è un breve riassunto dei concetti più importanti trattati nei singoli capitoli o nell’intero libro.

Testatina

Titoletto posto nella parte alta della pagina, che riprende il titolo dell’opera o del capitolo e il nome dell’autore.

Glossario

Un piccolo vocabolario dei termini tecnici presenti nel libro, solitamente in chiusura del volume.

Postfazione

Una nota di commento scritta dall’autore o da una persona esterna (per esempio il curatore di una determinata edizione o l’editore) e posizionata alla fine del libro.

Sinossi: un paratesto dal significato spesso travisato

La sinossi è un paratesto esterno all’oggetto libro. È un documento riservato a chi deve valutare il dattiloscritto prima della pubblicazione: l’agente, l’editore, lo scout letterario, la giuria di un concorso letterario e così via.

Spesso questi professionisti ricevono montagne di testi da parte degli aspiranti autori, per cui hanno bisogno di un veloce riassunto dell’opera per una prima scrematura.

A volte la sinossi viene confusa con la quarta di copertina: dopotutto, sono entrambi paratesti che presentano il libro in modo riassuntivo, no?

Ebbene, la discriminante tra questi due contenuti è lo scopo. La quarta deve attrarre e incuriosire il lettore, è un testo promozionale. Dovrà essere accattivante e non contenere troppe rivelazioni sulla trama.

La sinossi, invece, è un riassunto completo dell’opera. Chi la legge deve avere ben chiari tutti gli sviluppi del libro, compresi i colpi di scena e la conclusione.

Leggi anche: Perché è importante curare l’editing e come proporsi

Paratesto e significato: occhio alle sfumature!

Quando si parla di definizioni, è difficile trovare una nomenclatura che metta d’accordo tutti. I paratesti non fanno eccezione. A volte i termini che abbiamo visto possono acquisire sfumature leggermente diverse a seconda della casa editrice che li usa.

Alcuni professionisti editoriali operano anche ulteriori distinzioni, come quelle tra paratesti (che in questa classificazione includono solo titoli, nome dell’autore, testatine e editore) e apparati (prefazione, indice e altri contenuti scritti a commento dell’opera).

Occorre avere una panoramica generale e quanto più possibile completa dei vari paratesti, ma poi bisogna anche essere flessibili e adattarsi alla realtà editoriale con la quale stiamo lavorando.

Se avete qualche dubbio o domanda sul significato di un particolare paratesto, potete scrivere all’interno del nostro gruppo EDIGHO | Formazione Editoriale: una nutrita community di appassionati ed esperti di editoria sarà pronta ad aiutarvi.

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