Livelli correzione del testo

I diversi livelli di correzione del testo

C’è un grande problema che affligge tutti gli editor del mondo.

Ovvero: il cliente viene da noi e ci commissiona un lavoro di revisione del testo, ma in realtà non sa bene cosa aspettarsi.

Non sa di cosa il suo testo abbia veramente bisogno. Non sa neanche bene cosa gli stiamo offrendo, cosa possiamo fare per lui.

Immaginiamo che il nostro cliente sia un aspirante romanziere. Ha scritto un libro (che naturalmente reputa meraviglioso) e ci chiede di dargli un’aggiustatina.

Ci scrive qualcosa del tipo: “Ho scritto questo testo, prima di proporlo all’editore o prima di autopubblicarlo vorrei che qualcuno lo correggesse”.

Ma lo correggesse… in che senso?

Un cliente confuso è un cliente deluso

Allora noi gli spieghiamo che possiamo limitarci a una correzione di bozze, oppure possiamo occuparti di un editing leggero oppure ancora, se vuole proprio fare le cose per bene, puntare direttamente all’editing complesso.

E lui probabilmente non ci risponderà mai più.

Se mai lo farà, sarà solo per chiederci: «Sì, ma quanto mi costa?»

Noi gli risponderemo che la correzione di bozze è il servizio meno costoso, che l’editing complesso richiederà più tempo (e, di conseguenza, un investimento economico maggiore), e che se vuole c’è la via di mezzo, ovvero l’editing leggero.

A questo punto saremo confusi entrambi.

Noi, professionisti, avremo agito in buona fede: stiamo cercando di educare il cliente a cogliere le sfumature del nostro lavoro, dei vari livelli di correzione del testo, anche (e soprattutto) per metterci un po’ al riparo. Perché? Perché se il cliente non capisce bene cosa sta acquistando, rischiamo di deludere le sue aspettative o di fare un lavoro extra. Lavoro che non ci era stato richiesto e che, di conseguenza, non ci verrà pagato.

Intanto, cosa intendiamo quando parliamo di correzione di bozze e di editing? E ancora, cosa intendiamo quando parliamo di editing leggero, editing complesso, editing strutturale, editing stilistico e grafico?

Il servizio base? La correzione di bozze

La correzione di bozze è il servizio editoriale più semplice da capire: si prende il testo e ci si concentra esclusivamente sugli errori che presenta al livello più superficiale. Errori grammaticali, refusi, errori di battitura, tempi verbali coniugati con troppa fantasia, doppi spazi, errori di punteggiatura… insomma, tutti gli errori più grossolani. 

Quando però il correttore di bozze lavora, da dipendente o da freelance, per una casa editrice o per un’agenzia di scrittura, deve assicurarsi che il testo sia conforme alle norme redazionali. 

Le norme redazionali sono le linee guida che l’editore mette nero su bianco, per garantire uniformità ai testi da lui pubblicati. Al correttore di bozze può essere chiesto quindi di guardare anche altre cose, oltre a quelle che abbiamo elencato prima. Come ad esempio i discorsi diretti, che possono aprirsi e chiudersi con le virgolette caporali oppure con una lineetta. Cose di questo genere.

Ogni editore ha le sue preferenze: chi lavora da autonomo, invece, può stilare un suo elenco di norme redazionali (assicurandosi sempre, però, di ascoltare e rispettare i desideri del cliente).

I vari livelli di correzione del testo

Il discorso sull’editing, invece, è decisamente più complicato e non si esaurirà di certo in questo articolo.

Inizio a introdurlo dicendo che non esiste una classificazione ufficiale dei possibili livelli di editing. Solitamente però si trovano due tipi di proposte: o si parla di editing leggero ed editing complesso (che è la strada che consiglio io, per semplificare), oppure si parla di editing formale e stilistico, contenutistico, strutturale, grafico… e probabilmente potremmo andare avanti all’infinito!

Credo sia fondamentale sapere su cosa agisce ognuno di questi diversi tipi di editing, ma bisogna poi riuscire a sintetizzare il tutto per proporsi al cliente.

Perché? Perché è complicato e inutile andare dall’autore e dirgli: «Se mi commissionerai l’editing strutturale, allora mi occuperò esclusivamente di valutare che la struttura narrativa sia solida. Se invece mi commissionerai l’editing formale e stilistico mi assicurerò che stile e forma scelti per la narrazione siano coerenti e adeguati…». 

Il cliente tutto questo non lo capisce e neppure gli interessa: lui vuole lavorare come scrittore, non come editor.

Spetta a noi decidere quale sia l’intervento più adeguato e poi proporlo, in modo comprensibile e sintetico.

Chi è il nostro cliente?

Sto banalizzando molto, ma il mio pensiero si può riassumere così: quando il nostro cliente è una casa editrice o un’agenzia di scrittura, che quindi conosce i vari possibili livelli di intervento sul testo e sa di cosa stiamo parlando, basterà dire: «Vuoi un editing leggero o un editing complesso?».

Oppure si potrà definire un livello di correzione intermedio, basato sulle necessità del cliente. 

Ma se parliamo con l’autore del libro, ovvero il cliente finale che di queste cose non sa nulla e vuole solo che il suo testo venga corretto, dobbiamo trovare un modo per fargli capire perché esiste una differenza di prezzo tra i servizi che offriamo.

Lo possiamo fare attraverso un esempio, quindi un test (magari inviandogli un file che mostri i diversi livelli di profondità di correzione del testo), oppure possiamo farlo partendo dalla proposta di un altro servizio, che è la valutazione del manoscritto

Ne abbiamo parlato nell’articolo ‘La valutazione del manoscritto‘.

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