Impariamo a destreggiarci tra impaginazione, formattazione, font e formati editoriali!
Quando un cliente ci chiede di impaginare un libro, può voler dire diverse cose: c’è chi vuole solo formattare un file Word, chi deve preparare un volume per la stampa e chi ha bisogno dell’impaginazione per il formato eBook.
Se siete professionisti editoriali (o aspiranti tali) e state pensando di formarvi in questo ambito, la prima cosa da fare è capire come interpretare i bisogni del committente. Ecco una breve guida per imparare a farlo!
Come ‘impaginare’ un libro su Word
Se il nostro aspirante scrittore ha bisogno di preparare al meglio il suo file Word per inviarlo a case editrici, agenti o concorsi letterari, allora non avrà bisogno di ‘impaginare un libro’, bensì di formattare in modo ordinato un dattiloscritto. Se verrà selezionato per la pubblicazione, ci penserà poi la casa editrice a curare l’impaginazione.
La formattazione è un primo servizio che possiamo offrire, se impariamo a usare bene Word.
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Come impostare la pagina di un libro?
Per prima cosa, dobbiamo informarci bene sulle richieste della casa editrice alla quale deve essere inviato il dattiloscritto (oppure sulle indicazioni presenti nel bando del concorso letterario).
Molte di queste realtà hanno degli standard precisi: alcune, per esempio, vogliono che ogni pagina corrisponda a una cartella editoriale.
Una volta che avremo capito quali sono le richieste, con la scheda Word ‘Layout’ andiamo a impostare l’aspetto generale della pagina.

Da qui potremo organizzare le seguenti impostazioni:
- i margini della gabbia;
- l’orientamento della pagina, che può essere orizzontale o verticale;
- le dimensioni della pagina (quelle più utilizzate in narrativa sono A5, che misura 15×23, oppure A4, che misura 21×29,7);
- le eventuali colonne;
- le interruzioni di pagina;
- i numeri di riga, utili per i testi poetici o per i concorsi che richiedono uno specifico numero di righe per pagina;
- la sillabazione: se quest’ultima è impostata come ‘automatica’ le parole vengono spezzate con un trattino al termine della riga, mentre se è segnata come ‘assente’ nessuna parola verrà divisa in sillabe.
Il prossimo passo è scegliere le opzioni di paragrafo, con le quali andremo a impostare il rientro a sinistra o a destra e la spaziatura tra i paragrafi.

Se invece clicchiamo sulla scheda ‘Inserisci’, possiamo trovare le opzioni per aggiungere intestazione, numero di pagina o un testo a piè di pagina.

Nella sezione ‘Home’ andremo poi a sistemare altri dettagli importanti: l’allineamento del testo (di solito si imposta su ‘giustificato’), lo stile di titoli e sottotitoli per l’indice, il font per il corpo del testo.
Come scegliere il font più adatto?
Questa è una domanda che i vostri clienti potrebbero farvi molto frequentemente, in abbinamento a ‘Che grandezza di carattere usare?’ e ‘Qual è il carattere più leggibile?’.
Per quanto riguarda il tipo di font, non facciamoci irretire da caratteri strani e barocchi: se sono particolarmente insoliti, potrebbero risultare ostici da decifrare e incompatibili con molti programmi di videoscrittura.
Puntiamo invece alla leggibilità: stiamo lavorando sul file da mandare per la valutazione, l’obiettivo è che sia chiaro e gradevole da leggere. Se poi verrà selezionato per la pubblicazione, ci penserà la casa editrice a impaginare il libro con il carattere più indicato al genere, all’argomento e alla collana.
I font più usati al mondo per la loro limpidezza e semplicità sono l’Arial, il Times New Roman, l’Helvetica e il Calibri.
Per quanto riguarda nello specifico il settore dell’editoria, il carattere più amato in Italia, Francia e nei Paesi anglosassoni è il Garamond.
Altri font molto apprezzati nel Belpaese sono il Palatino (largamente utilizzato da Mondadori) e il Baskerville (Adelphi).
Qual è il carattere più leggibile?
In molti ambiti, soprattutto per quanto riguarda il fumetto e la letteratura per l’infanzia, si sta affermando l’Easy Reading Font. Si tratta di un carattere tipografico ad alta leggibilità, dal disegno essenziale, dove le lettere sono ben distanziate e differenziate tra loro in modo chiaro.
È nato a Torino nel 2010 e mira ad aiutare le persone che soffrono di dislessia o di altre difficoltà nella lettura.
Questo carattere non è presente nelle impostazioni di Word, quindi sarà una scelta da fare, eventualmente, in fase di impaginazione finale.
Che grandezza di carattere usare?
In assenza di indicazioni specifiche da parte delle case editrici, non c’è una risposta univoca. Dobbiamo usare il buon senso: le lettere devono essere leggibili, ma non enormi. Un limite di massima potrebbe essere 14 punti di grandezza.
Come impaginare un eBook
Se dobbiamo preparare un file per la pubblicazione in formato eBook, allora non si tratterà più di formattare, bensì di impaginare un libro digitale. Occorre essere in possesso di specifiche conoscenze di grafica e di un programma ad hoc.
Per molto tempo, i formati richiesti per gli eBook sono stati pdf, ePub e Mobi, quest’ultimo usato in esclusiva da Amazon.
A partire da giugno 2021, però, Amazon ha smesso di accettare file Mobi per il caricamento dei libri digitali, convertendosi allo standard dell’ePub.
Esistono software free in grado di convertire i documenti Word in ePub, come per esempio Calibre.
Il problema è che i file di arrivo saranno completamente sfalsati e inservibili per la pubblicazione. La buona notizia è che ci sono anche programmi gratuiti per impaginare in modo corretto i libri elettronici: uno dei più usati è Sigil-Ebook.
Per quanto riguarda la scelta del layout, le possibilità sono due: statico o dinamico.
- Il layout statico rimane fisso nel lettore eBook, poiché ogni pagina viene visualizzata come se fosse un’immagine. Chi legge non ha la possibilità di ingrandire o diminuire la grandezza del font. È adatto per riviste, libri con immagini e impostazioni particolari, libri con tabelle.
- Il layout dinamico è un formato fluido, che il lettore può adattare facilmente alle sue preferenze di visualizzazione.
Cosa usare per impaginare un libro cartaceo?
I programmi per l’impaginazione sono molto complessi e vanno studiati in maniera professionale se vogliamo offrire questo servizio. Inoltre, bisogna sempre essere aggiornati sugli ultimi cambiamenti del settore.
Fino a pochi anni fa era molto in voga QuarkXPress, ma ora è diventato obsoleto.
Adesso il migliore è Adobe InDesign®, ovvero il software più utilizzato per impaginare qualsiasi tipo di documenti. Oltre a non essere facilissimo da usare, questo programma ha un altro ‘problemino’: è a pagamento.
Prima di procedere con l’investimento, consigliamo di valutare bene se la strada dell’impaginazione professionale fa per voi e se avete intenzione di impegnarvi in un percorso formativo che vi fornisca le basi del mestiere.
Per approfondire l’argomento, potete leggere l’articolo Perché seguire un corso di impaginazione potrebbe essere una buona idea.