valutazione del dattiloscritto

Valutazione del manoscritto: perché proporla?

Perché proporre ai nostri clienti la valutazione del manoscritto?

Quando abbiamo parlato dei diversi livelli di correzione del testo, sono emerse molte difficoltà legate all’offerta di questo servizio ai clienti.

Se il nostro obiettivo è quello di semplificare, di chiarire a noi e al cliente il tipo di lavoro che andremo a fare sul testo, allora abbiamo due possibilità:

  1. possiamo fare un test, o meglio inviare al cliente un test d’esempio già pronto, per fargli capire dove e come siamo andati ad agire. Ma questa strada potrebbe essere un po’ tortuosa;
  2. un’altra possibilità, secondo me da un certo punto in poi fondamentale (e intendo da quando l’editing o la correzione di bozze diventano a tutti gli effetti il nostro mestiere), è quello di dire: “Io non lavoro sul testo se prima non lo leggo”. Perché? Perché solo leggendolo è possibile rendersi conto dei problemi che presenta il manoscritto e proporre poi il servizio più adatto a risolverli. Questa lettura preliminare del testo si chiama “valutazione del manoscritto preventiva”.

Il vincolo della valutazione del manoscritto preventiva

Quando poniamo il vincolo della valutazione preventiva, incontriamo due problemi:

  1. perdiamo tempo: che siano 10 o 300 pagine, leggere fa parte del nostro lavoro. In altre parole, non possiamo farlo gratuitamente; 
  2. il cliente questo tempo non ce lo vuole pagare, perché non capisce i vantaggi di una valutazione del manoscritto preventiva e teme di gettare al vento il suo denaro.

Possiamo permetterci di perdere un cliente?

Come risolvere? Dipende da dove ci troviamo nel nostro percorso professionale. 

Se non siamo sommersi dalle richieste, e quindi abbiamo molto tempo e pochi clienti, è nostro interesse portarci a casa il lavoro.

In questo caso potremo sicuramente prenderci il tempo di leggere almeno i primi due/tre capitoli del libro e farci un’idea di quello che c’è da fare. A dirla tutta, il testo andrebbe letto per intero: spesso i problemi maggiori si trovano nella seconda parte del manoscritto.

I professionisti già avviati, invece, quelli che non hanno la stringente necessità di accettare tutti i lavori che vengono loro proposti, hanno raggiunto la posizione che gli permette di dire: «Se vuoi lavorare con me, le regole sono queste: io non lavoro se prima non so su cosa devo lavorare. Quindi mi passi il testo e io eseguo una valutazione del manoscritto professionale».

Quanto possiamo chiedere per una valutazione del manoscritto preliminare? All’incirca dai 200 ai 500 euro. Dipende a che livello siamo, a quale target ci proponiamo e, naturalmente, dalla lunghezza del manoscritto. Poi, se il cliente deciderà di lavorare con noi, scaleremo la cifra dal resto del compenso. Altrimenti, amici come prima. All’autore rimarrà comunque una valutazione professionale, che gli potrà servire per lavorare da solo sul suo testo.

Specializzarsi nella valutazione del manoscritto

La valutazione del manoscritto può essere:

  • un servizio che offriamo gratuitamente, per cercare di portare a casa il lavoro;
  • un servizio d’ingresso che proponiamo per poi andare a fare un upsell, quindi proporre un servizio dal costo maggiore sapendo che a quel punto le regole saranno già state definite;
  • un servizio che offriamo singolarmente, senza pensare per forza a un seguito.

Come nel caso della correzione di bozze, nulla vieta di specializzarsi nella valutazione e dedicarsi solo ed esclusivamente a questa attività.

È l’attività che preferiamo? Riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi economici facendo solo questo? C’è un pubblico che richiede questo servizio e che è disposto a pagarci quanto chiediamo?

Quella di specializzarsi è una scelta che si può prendere col tempo, a mano a mano che il nostro bagaglio d’esperienza si farà pesante.

Il primo passo da intraprendere è sempre quello di selezionare con cura un percorso formativo valido e progettare una carriera da freelance nel mondo delle professioni editoriali.

Perché proprio da freelance? Perché questo potrà garantire infinite occasioni di lavoro ma anche libertà, possibilità di viaggiare e fare nuove esperienze, come ho imparato nel mio percorso professionale e di vita. Chi fosse interessato a leggere la mia storia, può trovarla qui: Una nomade digitale nell’editoria.

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