Se siete qui, forse sognate da sempre di lavorare con i libri. I romanzi vi parlano, vi sembra di conoscerne i personaggi come fossero intimi amici.
Amate le parole, odiate i refusi… Insomma, vi sentite nati per diventare professionisti editoriali!
E cosa si fa, di solito, per scovare opportunità nel settore?
Si cercano su Google informazioni utili: ‘come lavorare con i libri’, ‘lavorare con case editrici’ e così via.
Dopo aver letto vari articoli nei blog e nelle riviste specializzate, la situazione ci sembra però sconfortante.
Le notizie sono quasi tutte di questo tenore: ‘L’editoria è morta!’, ‘L’editoria è in crisi!’, ‘Le case editrici non assumono più’!
Calma. Facciamo un bel respiro profondo.
Cosa c’è di vero in queste informazioni catastrofiste?
Quante e quali possibilità (concrete, reali) abbiamo di realizzare il nostro sogno?
È vero che le case editrici sono in crisi?
È certamente vero che l’industria editoriale classica sta vivendo un periodo di recessione.
È un processo iniziato nel 2008, nel contesto della crisi economica globale.
Negli anni si è poi acuito a causa di molteplici fattori, legati alla perdita di introiti pubblicitari, alla pirateria informatica e a molte altre motivazioni.
Nonostante ciò, non tutto è perduto.
L’editoria italiana non è morta, e lo ha dimostrato in molti modi.
Nella rubrica settimanale dedicata alle news editoriali (che si tiene sul nostro gruppo gratuito EDIGHO | Formazione Editoriale), abbiamo commentato diverse volte l’eccezionale capacità di reazione alla pandemia da parte del mercato editoriale.
Nel 2020 le vendite di libri in Italia sono cresciute del 2,4% raggiungendo i 1,54 miliardi di euro, soprattutto grazie al mercato digitale.
Si tratta di una delle migliori performance d’Europa.
Oltre a ciò, bisogna considerare un altro fattore: l’opportunità di lavorare con i libri al di fuori delle case editrici.
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Dobbiamo per forza essere dipendenti di una CE per lavorare con i libri?
Noi di Edigho siamo convinti di una cosa: non bisogna per forza lavorare all’interno di una casa editrice per costruirsi una carriera nell’editoria.
Innanzitutto, si può collaborare con una realtà editoriale in veste di professionisti esterni, come freelance.
In secondo luogo, è finita l’epoca in cui i libri di valore erano soltanto quelli pubblicati dalle case editrici.
Un autore può avvalersi di un team di professionisti e pubblicare il proprio testo in maniera indipendente, tramite il self-publishing (che non vuol dire soltanto caricare un testo su Amazon KDP!).
La rivoluzione digitale sta premiando nuove figure professionali.
Figure attive, appassionate, che non si stancano mai di imparare e che possono lavorare ovunque, con il solo ausilio di un PC e di una connessione internet.
Lavorare con i libri per il mercato del self-publishing
Il mercato degli autori che scelgono di autopubblicarsi è immenso.
Ogni giorno, sulle piattaforme di self-publishing vengono caricati centinaia di nuovi testi. E moltissimi altri sono quelli che vengono venduti e promossi attraverso i siti web e i canali social degli autori.
Dunque le possibilità di lavorare ci sono eccome, se non ci si fossilizza sul fatto di voler a tutti i costi essere assunti da una casa editrice.
La qualità dei libri autopubblicati, si sa, non è sempre eccelsa.
Ma questo non ci deve scoraggiare, anzi.
Rivolgendoci agli scrittori indipendenti, abbiamo non solo la possibilità di trovare numerosi clienti, ma anche di migliorare le loro pubblicazioni.
Portando avanti il nostro lavoro con serietà, riusciremo a far capire agli autori la necessità di avvalersi di professionisti editoriali esperti per pubblicare un ottimo prodotto.
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Il ruolo dei professionisti editoriali
Non basta scrivere una bella storia per realizzare un libro che possa definirsi tale.
C’è bisogno di qualcuno che valuti lo stile e la coerenza della trama, che capisca quali ne sono i punti di forza e quali, invece, gli aspetti da migliorare.
E c’è anche bisogno di qualcuno che ripulisca il testo da ogni più piccolo errore e refuso, di qualcuno che abbia competenze di grafica e di impaginazione…
Insomma, c’è bisogno di noi professionisti editoriali: valutatori di manoscritti, correttori di bozze e editor, impaginatori, scrittori su commissione.
Se volete chiarirvi le idee su quali servizi editoriali iniziare a offrire ai vostri clienti, potete leggere l’articolo Servizi editoriali: l’importanza della visione a 360°.
Il giusto atteggiamento per iniziare
Per iniziare a lavorare con i libri, dobbiamo avere un atteggiamento positivo. E no, non si tratta di un’affermazione new age.
Non serve continuare a lamentarsi perché l’editoria è in crisi, perché tutti vogliono scrivere e pochi sanno farlo, perché i libri self sono di scarsa qualità.
Serve chiedersi: «Cosa posso fare io per migliorare la situazione?».
Diamoci da fare per arricchire il settore dell’editoria dall’interno.
È una missione da perseguire non solo perché siamo professionisti, ma anche perché siamo (prima di tutto, sempre) lettori.
E, in quanto lettori, vogliamo leggere libri scritti bene. Che siano editi da case editrici o autopubblicati.