Il redattore editoriale svolge uno dei compiti più complessi, all’interno di una casa editrice.
È una figura ricca di fascino.
Molte personalità importanti hanno ricoperto questo ruolo: si pensi a Italo Calvino, che è stato per anni il redattore di Einaudi.
Per scoprire quali prospettive esistano, oggi, per chi vuole intraprendere questo mestiere, bisogna prima capire bene chi è il redattore.
Per farlo, partiremo da una domanda preliminare: «Chi non è il redattore?».
Il redattore non è l’editor
È un errore molto comune confondere l’editor con il redattore.
Chiariamoci le idee, una volta per tutte: chi è l’editor?
È un professionista che può lavorare in una casa editrice, in un’agenzia di scrittura o di servizi editoriali, ma anche da freelance.
Ha il compito di migliorare il testo scritto dall’autore.
‘Migliorare’ non significa ‘correggere le bozze’. Il suo mestiere non è quello di scovare refusi, errori di battitura o errori ortografici.
L’editor scende più in profondità: interviene sullo stile, se necessario, sulla coesione e sulla coerenza interna di un testo.
Se ci sono buchi di trama o personaggi caratterizzati male, è lui che cerca di risolvere la situazione. Per questo motivo, deve essere in costante contatto con l’autore.
Leggi anche: Come si diventa redattore? Le strade possibili
Chi è il redattore?
Per capire la differenza tra editor e redattore, cerchiamo di rendere il discorso il più semplice possibile.
Parliamo di editor quando ci riferiamo a chi fa l’editing, quindi a chi lavora praticamente sul testo.
Parliamo invece di redattore quando ci riferiamo a quella figura professionale che si prende cura di seguire un progetto editoriale all’interno della casa editrice.
Il redattore editoriale supervisiona tutte le fasi del processo che porta un dattiloscritto a diventare un libro.
Si confronta con gli autori e coordina i professionisti editoriali che lavorano alle varie fasi della lavorazione: i correttori di bozze, gli editor, i grafici, gli impaginatori e così via.
È una specie di project manager, potremmo dire.
Nelle piccole case editrici, la sua figura può coincidere con quella dell’editor o anche dell’editore!
Spesso infatti, in queste realtà, è proprio l’editore ad occuparsi di tutto. Può quindi capitare che chi si occupa dell’editing finisca per prendersi cura della gestione globale del progetto e viceversa.
Nonostante questo, però, quelle che abbiamo descritto sono due mansioni diverse.
Dobbiamo avere ben chiara la differenza.
Dove lavora il redattore?
Come abbiamo visto nell’articolo Come si diventa redattore? Le strade possibili, un libero professionista può possedere tutte le competenze di un redattore, ma se non viene assunto da una casa editrice non acquisirà mai questa qualifica.
Il redattore lavora solo all’interno di una realtà editoriale.
Per capire meglio quali prospettive può avere questa figura nel 2021, diamo uno sguardo alla realtà italiana.
Le prospettive concrete: case editrici grandi o piccole?
Nelle grandi case editrici il redattore è una figura ‘storica’, che di solito ricopre questo ruolo da decenni.
È davvero improbabile (per non dire impossibile) che un professionista all’inizio della carriera possa diventarlo.
Quindi un aspirante redattore potrebbe avere maggiori prospettive in case editrici dalle dimensioni più ridotte?
Dipende.
In quelle piccolissime, come abbiamo visto, questa figura spesso non esiste proprio. È l’editore ad occuparsi un po’ di tutto: è il direttore editoriale ma anche il redattore, l’editor, e così via.
I ruoli si sovrappongono e spesso si concentrano in un unico professionista.
Ma questo non ci deve scoraggiare.
In una casa editrice indipendente potremo comunque lavorare al fianco di diversi professionisti editoriali (se ci sono!) e acquisire i trucchi del mestiere.
Impareremo a essere operativi e a muoverci in un contesto aziendale: lezioni molto importanti, per chi sogna di diventare un redattore editoriale.
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Da dove iniziare?
L’importante è partire con prospettive realistiche.
Se siamo agli inizi del nostro percorso, non possiamo mandare una candidatura come redattore alla Mondadori e sperare di essere assunti!
Dobbiamo fare un passo alla volta, con umiltà e impegno. E forse, quando avremo assimilato i meccanismi dei mestieri editoriali, capiremo che la nostra strada è diversa da quella che avevamo immaginato all’inizio.
Magari scopriremo di non voler lavorare come dipendenti per una casa editrice e preferiremo costruirci una carriera da freelance.
Se volete fare un po’ di chiarezza sulle possibili strade da percorrere, potete iniziare da Edigho START!, il nostro mini-corso pensato per chi non conosce i meccanismi di questo bellissimo (e spesso assurdo) mondo.
Certo, non sarà un mini-corso a trasformarci come per magia in redattori editoriali (e neppure in editor, correttori di bozze o ghostwriter), ma di certo potrebbe essere un buon punto di partenza.
Perché la conoscenza è potere: potere di cambiare le cose e di intraprendere il mestiere che desideriamo.