Cos'è e quando nasce l'indice del libro?

Indice del libro: cos’è e quando nasce? Una storia italiana

Curiosità dal mondo dei libri: oggi il protagonista è l’indice!

Quando cerchiamo un libro da acquistare, oltre a essere attratti dall’immagine di copertina, quasi sempre ci mettiamo a sbirciare i testi di presentazione nelle bandelle e in ultima di copertina.

Non solo: ci soffermiamo anche sull’indice, uno dei paratesti fondamentali, per avere già un’idea degli argomenti trattati. Soprattutto se abbiamo tra le mani un libro di non fiction e l’indice non è soltanto una sequenza numerata, tipo ‘Capitolo 1, 2, 3’ ecc., senza alcuna informazione aggiuntiva.

Ormai lo diamo per scontato, ma l’indice del libro non è sempre esistito! Per la sua nascita dobbiamo ringraziare uno dei primi editori europei: il nostro Aldo Manuzio.

Se volete scoprire tutti i segreti dell’indice e della sua storia, non vi resta che continuare a leggere!

Cos’è l’indice del libro?

L’indice dei contenuti (o semplicemente indice) è un elenco di tutti i capitoli e sottocapitoli del libro, presentati nell’ordine nel quale appaiono e abbinati al numero di pagina che li ospita.

Viene spesso confuso con un altro paratesto, ovvero il sommario.

Complice di tale fraintendimento è il software Word che, chissà perché, chiama ‘sommario’ quello che appunto dovrebbe essere presentato come ‘indice’.

Il sommario, però, è solo un breve riassunto dei concetti più importanti trattati nei singoli capitoli o nell’intero libro. Nei manuali si trova spesso alla fine di ogni sezione, per riepilogare le parti salienti del testo.

Se volete saperne di più sui testi prodotti a corredo del libro, vi consigliamo di leggere l’articolo Paratesto: significato ed esempi pratici.

Dove trovare gli indici dei libri?

Non ci sono regole ferree, ma di solito l’indice di saggi e manuali viene posto all’inizio del libro, mentre quello dei romanzi alla fine. La pagina che lo contiene deve essere di numero dispari, in modo che sia posizionata sulla destra e non sulla sinistra del volume.

Breve storia dell’indice del libro

Da quando l’indice è presente nei libri?

Da quando qualcuno ha capito l’importanza di numerare le pagine.

Sì, perché in origine i volumi non avevano il numero su ogni facciata: al massimo venivano contrassegnati i fogli, che si distinguevano con le lettere r (recto) e v (verso).

E chi dobbiamo ringraziare per questa innovazione? Una vera leggenda nel mondo dell’editoria: Aldo Manuzio, uno dei primi editori in Europa.

Aldo Manuzio e il primo indice di un libro

Alessandro Marzo Magno nel suo L’inventore di libri: Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo spiega che la nascita dell’indice risale a una data ben precisa e a un altrettanto identificabile in folio:

«Ed ecco che nel 1499 Aldo, per la prima volta, inserisce una rivoluzionaria numerazione per pagina. Per pagina, non per carte: in questo modo ogni singola facciata del foglio porta il numero che la contraddistingue […]. Aldo si rende ben conto dell’enorme portata del mutamento e infatti lo annuncia orgogliosamente nel frontespizio, chiamandolo ‘indice abbondantissimo’».

Senza un numero di pagina va da sé che prima di allora non avesse senso inserire un indice per ‘navigare’ all’interno di un testo, non serviva una bussola per potersi orientare nella ricerca di informazioni importanti.

E chi ne sentiva l’esigenza, invece, come faceva? Si arrangiava da solo: ognuno numerava a mano i fogli e compilava un indice di ciò che lo interessava. Uno di questi ‘redattori artigianali di indici’ era Poliziano, per fare un nome illustre.

Leggi anche: Editori a pagamento seri… esistono veramente?

Lord John Campbell, che si batté strenuamente per gli indici

In un passato più vicino, c’è stato qualcuno che è stato un grande estimatore degli indici, o meglio, un severissimo giudice nei confronti degli autori che non lo predisponevano nelle proprie pubblicazioni.

Nel 1857, Lord John Campbell, nella prefazione al terzo volume di Lives of the Chief Justices of England, ha scritto quella che suona come una condanna senza appello:

«Ho ritenuto così essenziale la presenza di un indice per ogni libro da proporre di portare in Parlamento un disegno di legge per privare un autore che pubblica un libro senza un indice del suo privilegio di copyright, nonché di sottoporlo a una pena pecuniaria per il suo reato».

La beffa? Fino a quel momento, a causa delle difficoltà incontrate dai suoi stampatori, tutti i libri di Campbell erano stati pubblicati senza questo prezioso paratesto.

A partire dal volume citato in poi, per fortuna, riuscì ad avvalersi di un ‘dotto amico del foro’ che gli preparò un ‘indice copioso’.

Storia dei libri… che passione!

Avreste mai detto che l’indice nascondesse tutti questi segreti?

Ebbene sì: come ben sanno appassionati di letteratura, correttori di bozze, editor e ghostwriter, la storia dei libri non finisce mai di stupire.

Per questo motivo, all’interno di Editoria ALL IN abbiamo dedicato moltissimo spazio a tali argomenti. Se volete dare un’occhiata alla presentazione del nostro corso più amato, vi consigliamo di visitare subito la pagina di Editoria ALL IN!

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