Conviene pubblicare con gli editori a doppio binario, o è meglio evitarli del tutto? Facciamo chiarezza
In un mondo ideale c’è sempre una netta distinzione tra buoni e cattivi, tra principesse e streghe malvagie, tra cavalieri dal cuore puro e orchi spietati.
In un mondo ideale, nel settore librario esistono i ‘buoni’ dell’editoria free e i ‘cattivoni’ dell’editoria a pagamento.
Nel mondo reale, invece, il discorso è più complesso.
Sì, perché oltre agli editori tradizionali e a quelli che si fanno pagare, esistono anche gli editori a doppio binario, che offrono l’una o l’altra possibilità a seconda dell’autore che si trovano davanti.
Ma come decidono a chi chiedere denaro e a chi, al contrario, offrire un servizio gratuito? Scopriamolo subito.
Leggi anche: Marketing editoriale: cos’è e come attuarlo
Come lavorano gli editori a doppio binario
Il funzionamento di queste realtà è piuttosto semplice. Se l’editore riceve una buona storia che ritiene possa avere un certo successo commerciale, decide di scommettere sull’autore proponendogli un contratto free. Se invece riceve un testo mediocre, la pubblicazione sarà a pagamento.
A causa di questo approccio, gli editori a doppio binario, quindi, producono libri di qualità altalenante.
Le opere pubblicate gratis potranno anche essere editate e ripulite dagli errori più grossolani, poiché l’editore ha scelto di investire su di essi e ha tutto l’interesse nel confezionare un prodotto leggibile; gli autori che hanno pagato, però, di solito ricevono un trattamento molto diverso.
Ormai la CE ha intascato il suo guadagno, quindi per quale motivo dovrebbe spendere per la correzione di bozze e l’editing di un libro che, chiaramente, non avrà futuro? In fondo, l’opzione a pagamento è stata proposta proprio perché il testo ha avuto una valutazione non esattamente lusinghiera.
Conviene pubblicare con gli editori a doppio binario?
Se un cliente riceve un contratto di pubblicazione da parte di questa tipologia di CE e ci chiede un parere professionale, cosa dobbiamo rispondergli?
Si potrebbe pensare che, se il testo è stato selezionato per il binario free dell’editore, non ci sia niente di male nell’accettare. Eppure, non è così semplice.
Il libro dell’autore pubblicato gratis avrà la stessa ‘etichetta’ delle pubblicazioni edite a pagamento: potrà quindi essere equiparato a testi ricchi di refusi e con una copertina dozzinale. Conviene davvero entrare nella scuderia di quella casa editrice?
Gli editori a doppio binario non hanno una buona nomea. Molte case editrici free, ad esempio, non accettano di pubblicare autori che provengono da tali realtà, perché le mettono sullo stesso piano dell’editoria a pagamento. Ci sono addirittura book influencer che si rifiutano di recensire chi ha firmato un contratto con loro.
È molto importante, perciò, informare l’autore in questione su tutti questi aspetti.
Leggi anche: Premi letterari italiani per esordienti: quali sono e come partecipare
Le opinioni contrastanti sugli editori a doppio binario
Come abbiamo visto, molti addetti ai lavori hanno una cattiva opinione di questo tipo di editoria. Ma c’è anche chi la giustifica, adducendo la motivazione che il settore dei libri è in crisi da molti anni e, pertanto, le realtà più piccole si ingegnano come possono per continuare a fatturare.
È anche vero che, spesso, le CE a doppio binario riservano specifiche collane agli autori destinati alla pubblicazione gratuita, permettendo al pubblico di catalogare le opere che ne fanno parte in modo immediato come meritevoli di un investimento da parte dell’azienda.
Il discorso si configura quindi come complesso e ricco di sfaccettature. Non sempre c’è un’opzione giusta e una sbagliata, un buono e un cattivo: ogni professionista editoriale deve informarsi e analizzare i pro e i contro delle diverse alternative presenti sul mercato, in modo da maturare un parere ragionato e offrire una consulenza completa ai propri clienti.