L’agente letterario, in Italia, è una figura ancora avvolta da un alone di fascino misterioso.
Cosa fa nel concreto? In che modo può essere d’aiuto ai suoi autori?
Per capirlo, prendiamo come esempio un professionista che può esserci più familiare: l’agente dei cantanti. Di cosa si occupa?
Recluta nuovi artisti di talento, li propone alle case discografiche potenzialmente interessate al loro genere musicale, si preoccupa di stipulare le condizioni contrattuali migliori, promuove la loro presenza in occasione di feste, eventi e serate di gala.
Il mestiere dell’agente letterario non si discosta molto da quanto abbiamo appena visto. Recluta nuovi scrittori di talento, li propone alle case editrici potenzialmente interessate al loro genere letterario, si preoccupa di stipulare le condizioni contrattuali migliori, promuove la loro presenza in occasione di fiere di settore e presentazioni in librerie e biblioteche.
Vi suona bene?
Perfetto! Allora potrà interessarvi qualche dritta (irrinunciabile) su come diventare agente letterario.
Impariamo come diventare agente letterario da una figura d’eccezione
Per stilare questa lista di consigli utili ci siamo ispirati a uno degli agenti più geniali e famosi del nostro Paese: Erich Linder.
Chi era costui?
Nacque nel 1924 in Polonia, trascorse i primi anni della sua vita a Vienna, ma presto si trasferì con la famiglia in Italia.
Iniziò la sua carriera appena quindicenne, facendo da assistente alla segretaria di Arnoldo Mondadori. Collaborò con diverse case editrici, per poi assumere la presidenza dell’ALI (Agenzia Letteraria Internazionale), fondata alla fine dell’Ottocento da Augusto Foà. Fu la prima agenzia a trattare i diritti degli autori stranieri in Italia.
In veste di agente, rappresentò autori del calibro di Ezra Pound, Thomas Mann, James Joyce, Franz Kafka e Philip Roth.
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Come diventare agente letterario: le 6 dritte che possiamo imparare da Linder
Imparare è bello, ma imparare dai migliori lo è ancor di più.
Quindi, ecco 6 consigli irrinunciabili basati sull’operato di Linder.
1. Non facciamoci cogliere impreparati dai cambiamenti del mercato
Linder era un innovatore. Seppe interpretare in tempo reale i cambiamenti del mercato, sfruttandoli per promuovere al meglio i suoi autori.
Negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, l’editoria fece il salto definitivo: completò il passaggio dall’artigianato all’industrialesimo. Questa mutazione ebbe molte conseguenze.
Il vecchio modo che avevano gli autori di rapportarsi agli editori, un approccio diretto e quasi ‘familiare’, era destinato a tramontare. Gli scrittori necessitavano di avere accanto a loro un intermediario, qualcuno che riconoscesse il loro ruolo di professionisti e tutelasse i loro interessi di fronte alla casa editrice.
Linder capì tutto ciò prima degli altri, costruendosi una carriera che innovò il settore editoriale in Italia.
Ora i tempi sono cambiati, ma quello che rimane è il bisogno di cogliere e interpretare i cambiamenti del mercato.
Abituiamoci a consultare ogni giorno le fonti più autorevoli, sia italiane che estere, che trattano i temi caldi dell’editoria. Dobbiamo essere curiosi, seguire le nuove modalità di fruizione dei libri, le piattaforme più innovative, i professionisti più affermati.
2. Resistiamo alla tentazione di fare distinzioni tra letteratura di serie A e di serie B
Linder si definiva ‘un amministratore, non un critico letterario’.
Questo non significa che fosse incapace di distinguere un’opera mediocre da una di valore, anzi! Ma non lasciava che il suo gusto personale influenzasse la sfera lavorativa.
Possono esserci dei generi letterari che proprio non ci piacciono, ma che sono molto richiesti dal pubblico.
Se ci capita tra le mani un libro appartenente a un genere che non amiamo da lettori, dobbiamo essere comunque in grado di analizzarlo in veste di professionisti. Magari sarà proprio il caso editoriale che darà una svolta inattesa alla nostra carriera.
3. Coltiviamo le competenze trasversali necessarie al nostro mestiere
All’epoca di Linder, era considerato quasi disdicevole che un professionista operante nel settore umanistico pensasse a cose triviali come i guadagni e i calcoli economici.
Eppure, a lui non importava cosa dicesse l’opinione comune.
Lavoratore indefesso, non si accontentava solo di leggere manoscritti e riviste letterarie. Studiava tutti i rendiconti delle case editrici con le quali si rapportava (ed erano migliaia!), li ricostruiva a uno a uno e li rendeva intellegibili ai suoi autori.
Linder possedeva molte di quelle che oggi chiamiamo ‘competenze trasversali’: era pratico di economia e di legge, sapeva usare molto bene l’arte della diplomazia ed era un ottimo comunicatore.
Aveva anche un’altra dote importante: l’umiltà.
Luigi Bernabò, suo apprendista, racconta che non perse mai la modestia nei confronti di quella figura che riteneva assai superiore a lui: lo scrittore. Lo scrittore era un artista, un inventore di storie, mentre lui si riteneva un semplice ‘amministratore’.
Se vogliamo capire come diventare agente letterario, ora più che mai dobbiamo essere in grado di padroneggiare non solo la tecnica dei mestieri editoriali, ma anche le competenze trasversali in cui eccelleva Linder.
4. Impegniamoci a studiare lingue
Linder era bilingue (italiano e tedesco) e sapeva bene anche l’inglese. Questo gli permise di lavorare con case editrici e autori esteri, così da portare in Italia capolavori della letteratura straniera che nessuno aveva mai presentato al pubblico nostrano prima di allora.
La conoscenza delle lingue è ancora più importante in un mondo fluido come il nostro.
Ormai per comunicare con professionisti che risiedono dall’altra parte del pianeta bastano pochi click. Sapersi rivolgere a una platea quanto più internazionale possibile potrà fare la differenza nella nostra carriera di agenti.
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5. Impariamo alla perfezione i meccanismi del mercato editoriale
L’ultima dritta su come diventare agente letterario riguarda la conoscenza dei meccanismi del mercato editoriale
Dobbiamo essere in grado di muoverci tra le varie case editrici, sapere in quali generi sono specializzate, quali sono le loro collane di punta, quali referenti contattare in caso di necessità.
Ma dobbiamo anche essere ferrati sul funzionamento dell’industria dei libri.
Linder sosteneva che l’industria del libro è ‘l’antindustria per eccellenza’.
Perché? Perché, di solito, un’industria si sforza di produrre il minor numero possibile di prodotti, nel maggior numero possibile di esemplari di ogni singolo prodotto. L’industria editoriale, invece, produce il massimo numero di prodotti, con una produzione minima unitaria.
Questo dà origine ai meccanismi estremamente complessi (e a volte malati) che regolano la distribuzione editoriale. È il motivo che ci ha spinti a dedicare un intero modulo alla distribuzione e alla vendita dei libri, all’interno del corso Editoria ALL IN.
Non sono argomenti semplici e immediati, ma la loro conoscenza è necessaria per ogni aspirante agente letterario.
Come diventare agente letterario ai giorni nostri
I tempi del nostro agente preferito erano molto diversi dai nostri.
Si può dire che Linder non avesse competitor, perché all’epoca le agenzie letterarie erano una rarità in Italia.
Oggi non è così, lo sappiamo. La concorrenza è ormai spietata.
Linder è la figura che ha definito il mestiere dell’agente letterario nel nostro Paese: rimane un punto di riferimento fondamentale. Però sta a noi adattare i suoi insegnamenti al contesto attuale. Sta a noi essere curiosi, seguire tutte le novità del settore e trarne vantaggio, anziché lamentarci dei bei tempi passati.
Per iniziare a capire come diventare agente letterario, suggeriamo innanzitutto la lettura del libro ‘L’agente (segreto) letterario da Erich Linder a oggi’, edito nel 2004 dalla Fondazione Mondadori.
È una delle risorse consigliate nel corso Editoria ALL IN: tutti i corsisti se ne sono innamorati.
Se poi volete parlare di Erich Linder, della figura dell’agente letterario e delle nuove frontiere dell’editoria con professionisti (o aspiranti tali) che condividano la vostra passione per i mestieri editoriali… be’, allora il gruppo gratuito EDIGHO | Formazione Editoriale è adatto a voi!