Come e perché l’avvento del web ha mutato per sempre l’editoria
La rivoluzione di internet e delle reti informatiche ha trasformato non solo il nostro modo di comunicare, ma anche le dinamiche della filiera industriale e della fruizione della cultura.
L’industria del libro non fa eccezione. La dematerializzazione dei processi e dei prodotti, i nuovi spazi virtuali e i canali digitali riservati alla lettura impongono a tutti i professionisti editoriali un continuo aggiornamento delle loro competenze.
Perché ciò sia possibile, è necessario saper rispondere alla domanda ‘Editoria multimediale: cos’è?’ e padroneggiare la terminologia del settore.
Se siete pronti a spaziare tra multimedialità, multicanalità, crossmedialità e transmedialità, avete trovato l’articolo che fa per voi!
Editoria multimediale: cos’è?
È un’editoria che si avvale di diversi supporti per comunicare con il pubblico, con particolare focus sui media più moderni e tecnologici.
È un ecosistema multicanale e crossmediale, poiché utilizza numerosi e vari canali di produzione e distribuzione, in maniera integrata.
Multimedialità, multicanalità, crossmedialità e transmedialità sono termini spesso usati in maniera intercambiabile, ma – come abbiamo appena visto – possiedono sfumature diverse. Per capire meglio le dinamiche che stiamo analizzando, addentriamoci nella terminologia del settore.
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Il lessico dell’editoria multimediale
La multimedialità riguarda l’utilizzo dei media soprattutto dal punto di vista della comunicazione, della promozione e della trasmissione delle informazioni. L’accento viene posto in particolar modo sull’uso dei canali più tecnologici e all’avanguardia.
La multicanalità riguarda l’utilizzo, da parte delle aziende, di vari canali mirati all’interazione diretta con gli utenti, dialogando con loro e offrendo servizi.
La crossmedialità mette in connessione tra loro i diversi mezzi di comunicazione, al fine di valorizzare un singolo contenuto o servizio.
La transmedialità potrebbe essere considerata un’evoluzione della multimedialità e della crossmedialità. Riguarda la progettazione di sistemi e piattaforme in grado di introdurre l’utente all’interno di una narrazione globale, formata da diverse sezioni interconnesse tra loro.
Esempi di editoria multimediale
Per rispondere concretamente alla domanda ‘Editoria multimediale: cos’è?’, vediamo ora qualche applicazione pratica di questo approccio. Iniziamo con il progetto di Effe TV, la società editrice del canale televisivo laF del Gruppo Feltrinelli.
Un tempo parte della programmazione televisiva lineare all’interno di Sky, si sta ora trasformando in una piattaforma multimediale che promette di produrre e distribuire nuovi prodotti editoriali, con contenuti premium dedicati ai clienti di lafeltrinelli.it e ibs.it.
Un altro esperimento interessante è quello di Extended Book della casa editrice indipendente Morellini, del quale abbiamo parlato nel nostro gruppo gratuito EDIGHO | Formazione Editoriale. Lo scopo è quello di collegare ai libri pubblicati una serie di contenuti multimediali, in grado di offrire al lettore un’esperienza completa e immersiva.
Al romanzo storico La principessa ballerina, ad esempio, si affiancano un video di presentazione dell’autrice, la storia dei personaggi reali citati nell’opera, pagine della Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, nonché poesie, leggende e video-letture legate ai fatti narrati.
Il palcoscenico del web
L’editoria multimediale non riguarda solo i grandi player dell’industria libraria: è anche un movimento che parte dal basso. Pensiamo a come i book blogger, in un primo momento guardati con un certo snobismo dall’editoria tradizionale, abbiano cambiato le dinamiche della promozione dei libri.
Pensiamo a romanzi nati all’interno di piattaforme di scrittura condivisa (come Wattpad e Goodreads), partiti come un fenomeno di nicchia destinato a pochi per poi diventare clamorosi casi editoriali.
Il web, palcoscenico cruciale per autori e editori, è altresì un luogo di ritrovo per i fruitori delle storie. Lo dimostra l’aggregazione dei lettori in spazi virtuali quali forum, blog, social network, e lo testimonia la promozione delle nuove uscite all’interno di eventi online, pratica che ha avuto un vero e proprio boom durante la pandemia.
La dematerializzazione dei processi e dei prodotti
Uno dei mutamenti più importanti introdotti dall’editoria multimediale è senza dubbio la dematerializzazione del libro e delle dinamiche di acquisto e lettura.
Questo fattore non ha implicato, come si temeva con l’avvento dei primi eBook, una scomparsa totale del supporto fisico a favore di quello elettronico; ha portato, invece, alla definizione di un modello ibrido della gestione dei contenuti, nel quale cartaceo e digitale convivono e si integrano l’uno con l’altro.
Tale mutazione non riguarda soltanto il canale delle librerie, ma anche le piattaforme di prestito digitale e i servizi di lettura in streaming, che consentono al lettore una maggiore e più varia fruibilità dei contenuti.
Un’opportunità per i futuri professionisti editoriali
I professionisti dell’industria libraria non devono temere le trasformazioni dell’editoria multimediale, né tantomeno subirle passivamente.
È importante essere sempre aggiornati sulle nuove modalità di trasmissione della cultura, sugli strumenti che il digitale può offrire al nostro lavoro e sulle opportunità di pubblicazione e promozione a disposizione dei clienti che si affidano a noi.
In Edigho riserviamo una grande attenzione alle news del settore e alla loro applicazione nel mondo reale; nella nostra community Facebook e nel nostro blog potete trovare molti contenuti gratuiti dedicati a queste tematiche.
Per cominciare, vi consigliamo di dare un’occhiata all’articolo Come lavorare nell’editoria: le nuove frontiere del digitale. Buona lettura!