Ecco 5 siti per trovare lavoro come correttore di bozze.

5 siti per lavorare come correttore di bozze

Ci sono tre strade principali per cominciare a lavorare come correttori di bozze:

  1. iniziare un tirocinio in una casa editrice (abbiamo approfondito questo tema nell’articolo: Come collaborare con una casa editrice: 3 dritte per costruire una proposta perfetta);
  2. cercare clienti privati in autonomia (tramite il proprio sito web, gli annunci sponsorizzati, il passaparola, una strategia di personal branding e così via);
  3. affidarsi ai marketplace o ad altri siti che fanno incontrare domanda e offerta.

Volendo provare quest’ultima possibilità, quali piattaforme è meglio scegliere? Lo scopriremo insieme, analizzando 5 siti per lavorare come correttore di bozze.

Ma prima, un’avvertenza.

Non tutti i siti hanno la stessa efficacia. Esistono diversi percorsi possibili per trovare lavoro: alcuni sono più immediati, altri più tortuosi. Alcuni sono migliori, altri peggiori.

Come possiamo capire quale sia la strada adatta a noi? Be’, niente spoiler… questo ve lo riveleremo alla fine dell’articolo!

5 siti per lavorare come correttore di bozze

1. Upwork.com

Upwork, come altri siti che vedremo in seguito, è un marketplace: una piattaforma di intermediazione tra domanda e offerta.

Come funzionano i marketplace? I datori di lavoro pubblicano annunci, i freelance propongono servizi. Gli uni e gli altri non potranno mai contattarsi direttamente: ogni comunicazione verrà filtrata dalla piattaforma. A quest’ultima, com’è ovvio, spetterà una percentuale sui guadagni.

Ma veniamo a Upwork, il sito di freelance online più grande al mondo. È internazionale, quindi completamente in lingua inglese, ma si trovano anche offerte per professionisti italiani.

Una volta registrati, possiamo cercare annunci adatti alla nostra attività e inviare la candidatura tramite una cover letter (ovvero una lettera di presentazione). A parità di tariffa, sarà proprio questa breve introduzione a fare la differenza tra un candidato e l’altro.

C’è una versione free e una versione pro. La versione free mette a disposizione un tot di crediti al mese, da poter spendere per candidarsi alle offerte.

Il fatto che sia completamente in inglese può essere sia un lato positivo che negativo: ci saranno meno offerte per correttori di bozze nella nostra lingua, ma la concorrenza sarà certamente minore.

Inoltre, bisogna valutare bene il numero di crediti disponibili con il piano free, che sul lungo periodo potrebbe essere limitante.

Leggi anche: Quanto guadagna in media un redattore editoriale in Italia

2. Freelancer.co.it

Il funzionamento di Freelancer è simile a quello di Upwork: i datori di lavoro pubblicano i loro annunci, mentre i freelance si candidano proponendo un’offerta ad hoc.

In questo caso, però, c’è anche la versione del sito in italiano, quindi le offerte per correzione di bozze nella nostra lingua potrebbero essere maggiori.

Freelancer propone sei piani di abbonamento: il primo è gratuito, gli altri a pagamento.

Con l’abbonamento gratuito, è possibile candidarsi a sei offerte ogni mese. Il numero di offerte sale proporzionalmente alla quota dell’abbonamento.

3. Addlance.com

Tra i siti per lavorare come correttore di bozze non possiamo dimenticare Addlance, la piattaforma più chiacchierata del momento.

Disponibile anche in italiano, è ritenuto il marketplace migliore per quantità e qualità delle offerte.

Il particolare che fa discutere, però, è che i datori di lavoro non pagano nulla per pubblicare i loro progetti, mentre i freelance pagano per candidarsi.

Non ci sono piani free: dobbiamo acquistare fin da subito un tot di crediti, se vogliamo proporci per un’offerta. I crediti verranno restituiti solo se il datore di lavoro non sceglierà nessun candidato; diversamente, li avremo persi.

4. Fiverr.com

Su Fiverr non sono i datori di lavoro a pubblicare annunci, ma i freelance a proporre le loro prestazioni.

Ogni professionista crea uno o più gig, ovvero offerte di servizi. Per esempio, un correttore di bozze potrà proporre un gig per la correzione di un testo di 35.000 parole, un gig per la sbobinatura di un’ora di registrazione, un altro gig per la revisione di una traduzione di 50.000 parole e così via.

Essendo un sito di impostazione americana, su Fiverr si tende a usare come unità di misura la parola anziché la cartella.

Il prezzo minimo per i servizi che possiamo offrire è cinque dollari. Per ogni gig si possono creare fino a tre pacchetti d’acquisto.

Fino a poco tempo fa l’interfaccia era solo in inglese, ora invece c’è anche la versione italiana (anche se il format delle singole offerte è ancora in lingua inglese).

Un aspetto molto positivo (probabilmente l’unico!) è che Fiverr non prevede l’acquisto di crediti.

5. LinkedIn

E va bene, non possiamo resistere oltre. Siamo arrivati al punto cruciale dell’articolo, il punto dello spoiler: tra i siti per lavorare come correttore di bozze, LinkedIn è il migliore.

Forse questa affermazione vi potrà sorprendere.

Non si tratta di un marketplace, non nasce come mero punto di incontro tra domanda e offerta. È un social, sebbene si tratti di un social molto particolare: non è incentrato sulla condivisione di meme o video divertenti, ma si focalizza sulla volontà dei professionisti di costruirsi una rete.

Utilizzare LinkedIn per trovare lavoro come correttore di bozze non è immediato come candidarsi a un annuncio, o come pubblicare un gig.

È un processo più lungo, una strategia a lungo termine. Ma è anche la modalità che garantisce più risultati, se la usiamo con lungimiranza.

È uno strumento potentissimo, perché ci permette di avere un rapporto diretto con le persone, di presentarci come vogliamo. Siamo noi a dettare le regole, senza dover combattere una guerra alla tariffa più bassa con gli altri freelance.

LinkedIn è un punto di partenza fondamentale per costruirci il nostro posizionamento.

Chiediamo il contatto ai professionisti che lavorano nelle agenzie di scrittura, nelle case editrici grandi e piccole, ma anche agli autori indipendenti. Commentiamo i post che riteniamo più interessanti e proponiamo contenuti di valore.

Costruiamo una strategia ben precisa, elaborando un piano editoriale di contenuti da proporre almeno un paio di volte alla settimana.

Leggi anche: Quali lavori ci sono nell’editoria? Lo stato dell’arte al 2021

L’importanza di definire i nostri obiettivi

Il nostro obiettivo nella ricerca di un impiego dev’essere quello di attrarre lavoro, non di cercarlo. Dobbiamo diventare attrattivi, spingendo i clienti a contattarci perché si fidano del nostro operato.

Certo, quando si è agli inizi ci si può anche avvalere di piattaforme come i marketplace, ma quella non deve e non può essere la nostra strategia principale. Può essere un modo di fare gavetta, sì, ma ben presto dovremo imparare ad utilizzare altri strumenti.

Abbiamo parlato spesso di questi temi all’interno della community di Edigho, sia durante le live mensili che con le discussioni generate dai post degli utenti. Il confronto è sempre la strada migliore per orientarsi tra le innumerevoli possibilità che, in questo momento storico, affollano il web.

Se volete scoprire altre informazioni sui siti per lavorare come correttore di bozze e sulle strategie più funzionali per trovare clienti, potete inoltre leggere l’articolo Perché scrivere su Google ‘correttore bozze lavora con noi’ non è il modo giusto per trovare lavoro.

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