Il ruolo del correttore di bozze è morto?
Se analizziamo gli errori e i refusi che leggiamo tutti i giorni su magazine, siti internet, libri auto pubblicati e libri editi da case editrici (anche prestigiose) potremmo pensare che sia così.
Le redazioni dei giornali e gli editori non hanno più fondi, gli autori indipendenti ancora meno, quindi c’è la tendenza a tagliare i costi della correzione.
Eppure, si tratta di una lavorazione tuttora imprescindibile.
Se vi state chiedendo ‘Come si diventa correttore di bozze?’, sappiate che oggi più che mai ha senso provare questa strada, nonostante quanto si dice in giro.
Anzi, gli aspiranti correttori hanno una missione importante: risollevare le sorti del settore, ripulirlo e donare ai lettori testi di qualità. Scopriamo come.
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L’importanza della correzione di bozze
Nel corso Edigho Da 0 a correttore c’è un’intera lezione intitolata ‘L’importanza della correzione di bozze’.
Perché il correttore è ancora fondamentale?
Perché gli errori che rimangono nella superficie del testo alimentano il senso di sfiducia verso il contenuto.
Perché un autore che pubblica un libro pieno di refusi non è credibile e non è autorevole.
La correzione è fondamentale, e deve essere effettuata da un professionista. Per consegnare un testo impeccabile ai lettori, non ci si può improvvisare correttori. E non si può nemmeno pensare che gli errori possano essere scovati dallo scrittore stesso.
Per capirne il motivo possiamo avvalerci dell’aiuto di Mark Twain, autore di classici della letteratura come Le avventure di Tom Sawyer e Le avventure di Huckleberry Finn.
Twain sosteneva che leggere i nostri testi equivalga a leggere la nostra stessa mente. Il cervello va a colmare automaticamente le lacune che incontra, senza che noi ce ne accorgiamo. Per questo è praticamente impossibile correggere in modo efficace i nostri scritti.
Dobbiamo impegnarci per trasmettere questi concetti ai nostri clienti. Oggi tutti scrivono, tutti vogliono comunicare tramite un sito, un blog o un ebook autopubblicato. Ma solo chi abbina un contenuto interessante a una forma corretta può aspirare a diventare autorevole nel suo settore.
Come si diventa correttore di bozze?
Ora che sappiamo cosa controbattere a chi ci dice che il ruolo del correttore è morto, dobbiamo scoprire come intraprendere il mestiere dei nostri sogni.
Il primo step è allenare il nostro ‘occhio di falco’.
Chi è il falco? Quel professionista editoriale dotato di uno sguardo particolare, capace di individuare il più piccolo refuso e l’errore più sottile all’interno di un testo.
Nel corso Da 0 a correttore chiamiamo ‘pulcini di falco’ i corsisti che intraprendono questo percorso. L’obiettivo è farli diventare falchi provetti, in grado di spiegare le ali nel mondo dell’editoria.
Come si allena l’occhio di falco?
La prima regola è quella di leggere tanto. Bisogna essere lettori forti, ma forti per davvero.
Cosa significa essere lettori forti? Ne abbiamo parlato spesso nel gruppo EDIGHO | Formazione Editoriale.
Tra tutti i dati e i numeri che girano attorno al mondo dell’editoria, ce n’è uno che proprio non ci piace.
Il numero che non riusciamo a sopportare è 12.
12 sono i libri che, se letti nel corso di un anno, garantiscono al lettore comune la qualifica di lettore forte.
12. Un libro al mese.
Secondo voi basta? Secondo noi no. Ognuno ha la sua storia personale e i suoi tempi, ma 12 è un numero obiettivamente troppo basso per un lettore forte. E per un falco.
Perciò dobbiamo oltrepassare questa soglia e leggere il più possibile.
Leggere in modo critico
È necessario essere aggiornati sulle ultime novità, spaziare tra fiction e non fiction e tra i diversi generi letterari.
Se abbiamo una lettura veloce, dobbiamo imparare a leggere lentamente, per analizzare ogni parola che ci scorre davanti agli occhi.
Dobbiamo leggere in modo critico, allenandoci a scovare gli errori presenti in qualsiasi tipo di testo: dal romanzo al saggio, dal post dell’influencer all’articolo di giornale, dall’avviso nella bacheca condominiale all’etichetta del bagnoschiuma.
Gli errori sono sempre in agguato dappertutto, in attesa di un falco pronto a ghermirli.
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Scegliere il percorso di formazione adatto
Eccoci arrivati all’ultimo step per capire come si diventa correttore di bozze.
Una volta allenato l’occhio di falco, dobbiamo scegliere il percorso di studio adatto a noi.
Come orientarsi nell’oceano delle proposte formative che si possono trovare in rete? La risposta di Edigho è netta: bisogna trovare un corso che presenti il giusto mix tra tecnica e competenze trasversali.
Possiamo (e dobbiamo!) diventare correttori di bozze abilissimi, ma se nessuno lo sa non troveremo nemmeno un cliente.
Nel mondo dell’editoria odierno, non basta padroneggiare la tecnica alla perfezione. Bisogna anche sapere come muoversi sul mercato, costruirsi il proprio personal brand e attrarre le migliori proposte di lavoro.
Se volete approfondire l’argomento, troverete molte dritte utili nell’articolo: Cosa studiare per lavorare nell’editoria? Perché i percorsi classici non funzionano più come una volta.