Come fare per non prendere delle fregature con gli annunci per correttori di bozze.

Annunci per correzione di bozze: 3 dritte per riconoscere quelli seri

Impariamo a trovare lavoro come correttori di bozze online… senza farci raggirare!

Abbiamo appena scritto su Google qualcosa come ‘offerte lavoro correttore bozze da casa’ o ‘correttore di bozze on line lavoro’. Ci sono comparsi sul monitor tantissimi annunci: ora non sappiamo più come orientarci. Saranno opportunità serie, o nasconderanno qualche fregatura?

Stabilirlo con precisione è difficile, se non si possiede la sfera di cristallo. Ci sono comunque degli indizi precisi da seguire per scovare le offerte migliori tra tutte quelle che abbiamo davanti agli occhi.

3 dritte per riconoscere gli annunci per correzione di bozze seri

Come regola generale, possiamo dire che più gli annunci sono dettagliati e più ci sono possibilità che abbiano un buon grado di affidabilità. Vediamo le informazioni che proprio non possono mancare al loro interno.

Leggi anche: Editing, cos’è e perché (mai come ora) ce n’è un disperato bisogno

1. Devono parlare di compenso

Ebbene sì: molti annunci per correzione di bozze non parlano affatto di retribuzione. Questo piccolissimo particolare dovrebbe farci risuonare nella testa un primo campanello di allarme: sarà la solita solfa del ‘lavora gratis per noi perché fa curriculum’? Probabile.

L’ideale sarebbe che ci fosse almeno un’indicazione di massima delle tariffe offerte, ma è davvero raro. Il minimo sindacale è che sia almeno menzionato il compenso.

2. Devono riportare il nome dell’azienda

Non basta dire ‘Siamo una realtà affermata in ambito editoriale’, ‘Siamo una redazione giovane e dinamica’, ‘Siamo una startup fortemente innovativa’ e via discorrendo. In un annuncio serio deve esserci il nome dell’azienda: non c’è niente da nascondere, no?

Dobbiamo essere in grado di informarci per bene, prima di investire tempo prezioso per inviare una proposta lavorativa ad hoc. Come opera questa casa editrice (o questa agenzia di servizi editoriali)? Ci sono opinioni online? Condividiamo il suo approccio all’editoria?

Un discorso a parte va fatto per le offerte pubblicate dalle società interinali, obbligate per contratto a non rivelare il nome dell’azienda all’interno dell’annuncio.

In questo caso non c’è niente di losco, ma dovremo fare uno sforzo in più per interpretare l’offerta, visto che non possiamo conoscere in anticipo il nome della realtà che cerca personale.

E se invece sono pubblicati da privati?

Possiamo anche imbatterci in annunci di autori indipendenti in cerca di un correttore di bozze per il loro libro.

Se queste offerte si trovano all’interno di marketplace per freelance siamo abbastanza tutelati: le tariffe sono chiare fin da subito e la piattaforma garantisce la ricezione del compenso.

Ma se abbiamo letto l’offerta in un sito di annunci generico, prima di accettare l’incarico dobbiamo sondare con molta cura la serietà del potenziale cliente. Un buon modo per farlo è chiedergli un acconto anticipato per il nostro lavoro, come consigliamo nella sezione dedicata alla ricerca del lavoro nel corso ‘Da 0 a correttore’.

Leggi anche: Il manuale di editing e correzione bozze che devi leggere per forza

3. Se è prevista una prova, deve essere sostenibile

In alcuni annunci viene richiesto di affrontare una prova pratica di correzione bozze. Non c’è niente di male, anzi: vuol dire che l’azienda valuta la qualità delle potenziali risorse e non solamente l’economicità del loro compenso.

È anche comprensibile che queste prestazioni non siano retribuite: se la casa editrice riceve centinaia di candidature (come spesso accade), può risultare davvero oneroso pagare per tutte le prove ricevute.

Il lavoro da effettuare, però, deve essere sostenibile. Va bene impegnarsi al 100% per aggiudicarsi un’opportunità professionale ma, se si parla di correggere decine e decine di cartelle, l’operazione diventa troppo gravosa.

Inoltre, deve esserci un feedback garantito da parte dei nostri esaminatori: se decidiamo di investire del tempo prezioso, dobbiamo perlomeno ricevere un riscontro.

La strategia migliore per trovare lavoro come correttore di bozze

Queste dritte sono utili per scremare gli annunci per correzione di bozze ed evitare di imbattersi in proposte poco serie. È però doveroso ricordare che l’epoca dell’invio massivo dei CV e del ‘speriamo che mi notino tra centinaia di candidati’… sta rapidamente scomparendo.

Ormai la strategia migliore non è più quella di cercare lavoro, ma di attrarlo.

Per approfondire l’argomento, potete leggere l’articolo ‘Perché scrivere su Google ‘correttore bozze lavora con noi’ non è il modo giusto per trovare lavoro’.

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