3 consigli per essere assunti in una casa editrice come correttore di bozze

Come diventare correttore bozze per una casa editrice (e perché forse non conviene farlo)

Le 3 dritte Edigho per iniziare a lavorare in una casa editrice (e una scomoda verità)

Per diventare correttore di bozze in una casa editrice occorre intraprendere un percorso di studi efficace, imparare a distinguere le opportunità dalle fregature ed elaborare un’offerta lavorativa ad hoc. Non basta mandare un semplice CV, bisogna fare un passo in più.

In questo articolo scopriremo 3 consigli per essere assunti da una realtà editoriale, ma soprattutto risponderemo a uno scomodo quesito: ne vale veramente la pena?

Cominciamo!

3 dritte per diventare correttore di bozze in una casa editrice

1. Scegliete con cura il vostro percorso di formazione

Per diventare correttore di bozze in una casa editrice non bisogna sostenere nessun esame abilitativo, né c’è un albo al quale iscriversi. Di conseguenza, non c’è nemmeno un percorso di studi obbligatorio da seguire.

Ciò nonostante, spesso gli annunci di lavoro per correttori di bozze richiedono la laurea. Se vogliamo lavorare per una casa editrice, quindi, l’iscrizione a una facoltà umanistica – ad esempio Lettere Moderne – può essere una buona idea.

Attenzione, però: ogni facoltà ha un piano di studi diverso. Ci sono facoltà di Lettere che non prevedono nemmeno un corso di editoria! Scegliete bene cosa offre l’università che state vagliando.

Inoltre, la laurea può non bastare. Molte CE richiedono il master; le più grandi richiedono proprio il master specifico patrocinato da loro stesse. Anche questo aspetto è da valutare con cura.

Leggi anche: Correggere bozze da casa: missione possibile?

2. Cercate di distinguere gli annunci seri dalle perdite di tempo

Noi bibliofili abbiamo la tendenza a considerare le case editrici come entità mistiche, luoghi sacri che hanno come unica missione migliorare il mondo con la letteratura.

Soprattutto se siamo agli inizi, questa visione può farci apparire come serio e desiderabile ogni annuncio di lavoro proveniente da qualsiasi realtà editoriale.

Non è così. Ci sono molte CE affidabili, ma ci sono anche quelle che mirano a trovare manodopera a basso costo, senza nessuna attenzione per la qualità.

Se ci imbattiamo in offerte vaghe, formulate male, che propongono lavori non retribuiti perché tanto ‘fa curriculum’… probabilmente faremmo meglio a scartarle. Per approfondire l’argomento potete leggere l’articolo Correttori di bozze e offerte di lavoro: come distinguere le opportunità dalle perdite di tempo.

3. Elaborare una mail di presentazione efficace

Le case editrici sono subissate da curricula. I selezionatori ci mettono pochi secondi per scegliere chi scartare e chi no.

Come spiccare in mezzo a una tale marea di candidati? Scrivendo una e-mail di presentazione davvero efficace.

Ecco qualche caratteristica che dovrebbe avere il nostro messaggio:

  • un inizio che catturi subito l’attenzione, fin dalle prime righe. Un buon modo può essere quello di spiegare fin da subito perché abbiamo scelto di candidarci proprio per quella determinata realtà editoriale;
  • bando alle e-mail preconfezionate, uguali per tutti. Personalizziamo l’intestazione e il messaggio a seconda dell’interlocutore;
  • infondiamo alla nostra comunicazione un tocco di creatività: possiamo commentare una pubblicazione particolarmente riuscita della CE, oppure possiamo segnalare (con molto garbo) refusi riscontrati nei loro libri;
  • non dimentichiamo la concretezza: prima di inviare l’e-mail rileggiamo bene l’annuncio e assicuriamoci di aver risposto a tutti i punti;
  • occhio agli errori! Stiamo inviando una candidatura come correttore di bozze per una casa editrice: un messaggio pieno di refusi non è certo un buon biglietto da visita.

Per scoprire altri suggerimenti utili, vi consigliamo di leggere l’articolo Come collaborare con una casa editrice: 3 dritte per costruire una proposta perfetta.

Diventare correttore bozze per una casa editrice: una scomoda verità

Ed eccoci al momento fatidico, quello della cosiddetta ‘scomoda verità’.

Una verità amara, testimoniata da molti messaggi pubblicati nella community Edigho.

La verità è che, quando ci si candida per lavorare come correttore bozze per una casa editrice, spesso si rimane delusi.

Si inviano centinaia di CV, per poi non ricevere nessuna risposta. Perché non abbiamo la laurea, oppure non abbiamo la laurea ‘giusta’, o ancora non abbiamo il master. Perché non abbiamo esperienza, o ne abbiamo troppa. O, semplicemente, perché ci sono candidati in eccesso per una singola posizione.

Ma i problemi sorgono anche per chi riesce a essere assunto. Nella maggior parte dei casi, infatti, si inizia con la formula dello stage: tirocini non retribuiti o retribuiti pochissimo, che hanno lo scopo di reclutare manodopera gratis a ciclo continuo (anziché fare crescere le risorse).

Molte persone, deluse da queste esperienze, decidono di cambiare completamente strada, magari optando per lavori non corrispondenti alle proprie passioni.

Leggi anche: Cartelle editoriali: come si conteggiano?

Diventare correttore di bozze freelance è una buona idea?

Un correttore di bozze non deve essere per forza assunto da una casa editrice per svolgere il suo lavoro. Può anche farlo da freelance, sebbene in Italia questa scelta sia ancora vista con molto sospetto.

Le tasse, la burocrazia, i clienti da trovare e mantenere… tutto sembra scoraggiare una simile eventualità.

È vero, non è una scelta per tutti. Bisogna gestire in autonomia il proprio lavoro, organizzare le scadenze, essere disposti a formarsi e aggiornarsi in continuazione.

Ma è anche una scelta che permette di prendere in mano le redini del proprio destino professionale, sfruttare tutte le nuove frontiere dell’editoria digitale e tracciare un percorso di crescita molto più rapido di chi lavora come dipendente.

Un lavoratore autonomo può collaborare con molte realtà diverse: case editrici, agenzie di scrittura, autori indipendenti, titolari di siti o magazine online, solo per fare alcuni esempi. Il mercato è sterminato per chi decide di costruirsi una carriera da libero professionista.

È la scelta che consigliamo in Edigho, offrendo tutti gli strumenti per padroneggiare le skills adatte a un freelance.

E voi, che scelta volete prendere?

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