I percorsi classici non bastano più per lavorare nell'editoria. Scopri cosa studiare per lavorare in questo settore.

Cosa studiare per lavorare in editoria? Perché i percorsi classici non funzionano più come una volta

Il mondo dell’editoria è cambiato. Di conseguenza, è cambiato anche l’approccio alla formazione editoriale.

Non basta più imparare la tecnica alla perfezione.

Non basta più conoscere tutte le regole grammaticali, la linguistica e la sociolinguistica.

Non basta più sapere chi ha fatto grande la storia dell’editoria in Italia.

Per emergere, per sopravvivere nel mercato e guadagnarsi uno stipendio dignitoso ogni mese, ci vogliono anche molte altre capacità. Le famose ‘competenze trasversali’, storicamente trascurate dai corsi di studi tradizionali.

Come poterle sviluppare al meglio? Cosa studiare per lavorare nell’editoria in un’epoca competitiva come la nostra?

Leggi anche: Cosa fa il redattore editoriale e che ruolo ricopre all’interno dei progetti che segue

La laurea è necessaria?

Come abbiamo visto nell’articolo Nuove leve: cosa conviene studiare per lavorare nell’editoria, la laurea non è necessaria per lavorare in questo settore.

Certo, le case editrici ‘big’ selezionano solo persone provenienti dai costosi master da loro patrocinati, ma il mondo del libro non è costituito soltanto dai colossi editoriali.

Esistono anche le case editrici di media grandezza, le piccole realtà indipendenti, gli autori self. Il mercato c’è, le possibilità di lavoro sono concrete, dobbiamo solo capire cosa studiare per lavorare nell’editoria della realtà odierna.

Se decidiamo di frequentare una facoltà umanistica, certamente avremo una preparazione teorica molto solida. Ma dobbiamo essere consapevoli che, come dicevamo all’inizio, la sola teoria non basta più. Dovremo integrarla con altre conoscenze.

Il percorso giusto per riprendere in mano i propri sogni

Nella community di Edigho abbiamo letto molte storie toccanti.

Laureati in Lettere che hanno mandato centinaia di CV a case editrici di ogni forma e dimensione, per non ricevere mai risposta.

Persone che avrebbero voluto intraprendere un percorso di studi umanistico, ma sono state ostacolate dai genitori e si sono quindi ritrovate a svolgere un lavoro che non amano.

Professionisti ritenuti ‘troppo vecchi’ dalle aziende ed esclusi dalle selezioni a causa della loro età.

I membri del gruppo sono tutti diversi: chi ha un diploma tecnico e chi la maturità classica, chi ha la laurea e chi no, chi ha esperienza e chi non ha mai corretto un testo.

Ma quello che li ha accomunati fin da subito è la voglia di rivalsa, la ferma volontà di trasformare i propri sogni in realtà. Come riuscirci?

Il mix perfetto: tecnica e competenze trasversali

Per lavorare nell’editoria, la tecnica è imprescindibile. Non ci si può improvvisare correttori di bozze o editor: bisogna studiare sodo e fare pratica per padroneggiare al meglio queste materie. Perciò occorre scegliere un corso che vi faccia lavorare, che vi metta alla prova.

Ma la tecnica non è sufficiente. Dobbiamo anche sapere come sviluppare il nostro personal brand, come attrarre clienti, come gestirli, come elaborare un’offerta che ci permetta di distinguerci da tutti gli altri professionisti.

Tecnica e competenze trasversali sono strettamente collegate l’una all’altra. Possiamo essere gli editor più bravi del mondo, ma se non saremo in grado di attrarre e convincere i clienti… allora questa nostra competenza non servirà a nulla.

Viceversa, possiamo venderci nel modo migliore possibile ma se poi non siamo in grado di lavorare sul testo rimedieremo solo figuracce.

Leggi anche: Nuove leve: cosa conviene studiare per lavorare nell’editoria

La formula segreta per lavorare nell’editoria

La svolta per capire cosa studiare per lavorare nell’editoria è trovare un punto di unione tra l’universo del libro e l’universo del marketing. Di solito questi ambiti sono visti come totalmente diversi tra loro, ma se sapremo farli incontrare ecco che avremo la formula segreta per impostare la nostra carriera.

Per fare un esempio concreto, prendiamo il corso EdighoDa 0 a correttore’.

I primi quattro moduli sono dedicati alla teoria e alla tecnica (la storia della correzione, i giri di bozze, gli errori da correggere, i normari, i metodi e le strategie di correzione, i controlli necessari ecc.), mentre il quinto e il sesto sono dedicati al mondo del lavoro, alla ricerca del primo cliente e alla gestione della fiscalità per i freelance.

È qualcosa di nuovo, perché mira proprio a fornire quegli strumenti che i percorsi classici non danno: la possibilità di inserirsi concretamente nel mercato del lavoro.

Siamo in un momento storico particolare, per molti versi complicato, per altri sfidante e ricco di possibilità. Sta a noi capire come agire per restare al passo con i tempi e sfruttare al massimo tutte le nuove opportunità offerte dal mercato.

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