Responsabile editoriale, direttore editoriale, direttore di collana: quando si cerca di capire come funziona una casa editrice, spesso si rischia di fare confusione.
Eppure è importantissimo, anche nel nostro caso, conoscere le figure chiave del settore in cui si desidera lavorare.
In questo articolo analizzeremo le giuste definizioni, in modo da avere le idee ben chiare e, soprattutto, evitare di fare brutte figure quando parliamo con i nostri clienti!
Chi è il responsabile editoriale?
Questo termine non è molto diffuso al giorno d’oggi, poiché ormai si preferisce utilizzare l’espressione ‘direttore editoriale’.
Tuttavia, la sostanza non cambia.
Comunque lo si voglia chiamare, è una figura che riveste un ruolo fondamentale nelle case editrici strutturate.
Stiamo parlando di realtà medio-grandi, che necessitano di un professionista in grado di supervisionare collane e linee editoriali.
Nelle piccole case indipendenti, al contrario, spesso è l’editore a occuparsi di tutto: dallo scegliere i manoscritti alle strategie di marketing.
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Quali sono i suoi compiti?
Le mansioni del responsabile editoriale sono numerose.
Ecco le principali:
- ha la responsabilità di progettare il piano editoriale delle uscite in programma nel corso dell’anno;
- seleziona i testi da pubblicare in catalogo. Se necessario, ne può anche commissionare alcuni a scrittori professionisti;
- dirige le diverse collane, ma può anche crearne di nuove;
- si assicura che ogni pubblicazione rispetti precise linee editoriali, in modo che il catalogo e le singole collane abbiano un’identità ben definita.
Il responsabile editoriale è quindi una figura manageriale, che ricopre un ruolo di supervisione.
Spesso si occupa di coordinare le risorse umane, gestendo i dipendenti che lo supportano nel lavoro, ma anche i vari freelance che collaborano con la casa editrice.
Nelle realtà più grandi ci può essere un singolo responsabile editoriale per ogni collana: in tal caso, questa figura assumerà il nome di ‘direttore di collana’.
Perché è una figura chiave?
Il responsabile editoriale è una figura decisamente importante per la realtà in cui opera, perché ogni casa editrice deve essere riconoscibile.
Deve avere una sua coerenza, una sua precisa identità.
Questa figura deve conoscere alla perfezione la storia della realtà per cui lavora e delle varie collane, nonché le preferenze del pubblico di riferimento.
È capace di soddisfare i desideri del suo target, ma nello stesso tempo sa innovare e anticipare i cambiamenti del mercato.
Le sue scelte hanno il potere di condizionare (e spesso lo fanno) l’opinione dei lettori nei confronti di una determinata casa editrice, o di una collana in particolare.
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La responsabilità più grande: preservare l’identità
Abbiamo spesso nominato l’identità delle case editrici: ora vedremo nel dettaglio perché è un elemento tanto importante.
A prima vista può apparire un concetto un po’ vago, perciò faremo qualche esempio pratico per comprenderlo al meglio.
Pensiamo ad alcune tra le principali case editrici italiane: Mondadori, Adelphi e Fanucci.
Un libro edito da Adelphi è decisamente riconoscibile: si differenzia molto dalle pubblicazioni delle altre case editrici.
Si distingue per la tipologia di testo che propone, certo, ma anche per la copertina, il formato, i paratesti (frontespizio, indice, sommario, quarta di copertina ecc.), l’impaginazione.
Ecco, le scelte relative a questi elementi vanno a definire l’identità della casa editrice.
La coesione dell’insieme che chiamiamo ‘libro’ è possibile grazie a chi svolge un costante lavoro di supervisione su tutti gli elementi che lo compongono.
Non solo.
Consideriamo un colosso come Mondadori, che propone molte collane diverse.
C’è una grande differenza tra i Meridiani e gli Oscar, per esempio. E, anche all’interno della stessa collana, è evidente quanto un Oscar Draghi sia diverso da un Oscar Classici.
Ogni volta che prendiamo in mano un libro, pensiamo quindi al lavoro svolto dal suo responsabile editoriale per renderlo così coerente e riconoscibile.
Se impareremo a comprendere e interpretare tutti questi aspetti in modo critico, diventeremo dei professionisti editoriali sempre più esperti e autorevoli.