Tutti gli aspiranti professionisti editoriali, prima o poi, arrivano a un punto fatidico del loro percorso: il momento di confrontarsi con i simboli della correzione bozze.
Linee, croci, scalette e perfino frasi misteriose (come l’enigmatica ‘vive’) che ogni correttore di bozze, a quanto leggiamo in giro, dovrebbe padroneggiare alla perfezione.
Le domande affollano la nostra mente: quando dobbiamo usare questi simboli? Quali sono i più importanti? Dove possiamo consultare l’elenco completo?
In questo articolo risponderemo a ogni quesito… e, sì, scopriremo anche il significato dell’arcana scritta ‘vive’.
Cominciamo!
Cosa sono i simboli della correzione bozze?
Sono dei segni convenzionali inventati per trovare una linea comune per la correzione di un testo cartaceo.
Servono per evitare che le modifiche applicate dal correttore vengano fraintese o non capite dagli altri professionisti editoriali che lavorano sul documento.
Chi ha deciso questi simboli? L’UNI, l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione. Per la precisione, si tratta della norma UNI 5041 del 1996.
La norma in questione non deve farci pensare che questi segni siano immutabili in tutte le realtà editoriali d’Italia.
Ogni casa editrice può adattarle ai suoi scopi, applicando leggere modifiche all’ossatura generale. L’importante è che ciascuna CE abbia un linguaggio condiviso che renda la codifica delle correzioni libera da equivoci.
Quando studiamo i simboli UNI, perciò, cerchiamo di farlo con mente elastica. Magari un domani ci capiterà di collaborare con una casa editrice che li usa in maniera un po’ differente da quella che abbiamo imparato noi.
Informiamoci sempre prima di iniziare il lavoro e teniamoci pronti ad apprendere le nuove regole del gioco.
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Quando dobbiamo usare i simboli della correzione bozze?
I simboli della correzione bozze si usano solo sul cartaceo.
In un mondo ideale, il correttore dovrebbe lavorare sempre su carta. È il metodo migliore, perché evita di stancare l’occhio (come invece accade per la correzione davanti a un monitor).
Ma noi non viviamo in un mondo ideale. Viviamo nel mondo reale, dove la correzione fatta a PC è sempre più diffusa.
Se lavoriamo con gli autori self, sarà praticamente impossibile ricevere una stampata del testo. E sarebbe troppo lungo e dispendioso fare una stampa a nostre spese, correggerla con i simboli UNI e infine riportare tutto sul file digitale.
E se lavoriamo con una casa editrice? Quelle più grandi e organizzate ci spediranno il cartaceo a loro spese, ma quelle con meno budget ci invieranno semplicemente il file Word da modificare con lo strumento ‘Revisioni’.
È giusto conoscere i principali simboli della correzione bozze, sia per una questione di cultura generale sia perché potrebbero darci la possibilità di collaborare con una casa editrice che li richiede. Ma ricordiamoci di utilizzarli solo quando serve.
Se il nostro incarico è quello di lavorare sul documento digitale, dobbiamo concentrarci sulle strategie della correzione a video, senza fare passaggi inutili sul cartaceo. Non possiamo permetterci di perdere tempo prezioso, in un mestiere dove rispettare le tempistiche concordate riveste un’importanza cruciale.
Per iniziare: 5 simboli fondamentali della correzione bozze
Ora che abbiamo una visione generale dell’argomento, è il momento di familiarizzare con questi simboli misteriosi… che, tra poco, ci appariranno molto meno oscuri.
Per farlo, utilizzeremo cinque immagini tratte dalle lezioni di ‘Da 0 a correttore’, il corso Edigho per gli aspiranti correttori di bozze.
1. Il primo simbolo viene usato per eliminare una lettera. Consiste in una lunga linea verticale, posta sulla lettera da eliminare, terminante con una linea orizzontale più breve. Accanto si pone una ‘x’.

2. Se invece vogliamo aggiungere una lettera, tracciamo una lunga linea verticale che termina con una ‘v’ rovesciata, poi aggiungiamo la lettera mancante accanto.

3. Per eliminare uno spazio, tracceremo una lunga linea verticale con ai lati una sorta di parentesi.

4. Può inoltre capitare di dover eliminare una correzione, perché ci siamo accorti che in realtà la versione originale era corretta. Qui entra in gioco la scritta dal sapore ‘esoterico’ che abbiamo visto in apertura dell’articolo: ‘vive’. Il significato non è altro che ‘vive l’originale’. Di solito si racchiude in un circoletto.

5. E ora un simbolo dal design molto accattivante: per invertire l’ordine di una frase o delle lettere di una parola, si traccia una sorta di ‘scaletta’ tra le parti da invertire.

Quest’ultimo simbolo è il nostro preferito, perché era presente nel primo logo di Edigho (e forse, chissà, tornerà a esserlo!).
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Dove consultare l’elenco completo dei simboli di correzione bozze
Il documento originale, contenente le norme varate nel 1996, costa 28,00 euro ed è reperibile sul sito dell’UNI.
Sappiate, però, che non è necessario spendere questi soldi, perché ormai i simboli girano liberamente da anni (e ci mancherebbe!). Nei saggi, nei master, nei corsi, nei blog si fa sempre riferimento allo stesso documento.
Anche nel corso Edigho rivolto ai correttori è disponibile un file pdf completo con tutti i simboli.
Oltre a questo, nel nostro percorso formativo abbiamo dato spazio a moltissime strategie di correzione, sia per il lavoro su cartaceo sia per quello su digitale.
Come abbiamo già accennato, la correzione su monitor stanca la vista: dobbiamo conoscere tutti gli stratagemmi possibili per non affaticare l’occhio… e, a volte, perfino per ‘ingannarlo’.
Se volete scoprire gli argomenti del corso, i vantaggi della certificazione Edigho e i feedback dei corsisti, vi consigliamo di visitare la pagina dedicata a ‘Da 0 a correttore’.