Come funziona il Premio Calvino? Vale la pena partecipare nonostante il costo di iscrizione? Facciamo chiarezza!
Nel settembre del 1985, a Siena, Italo Calvino muore, a soli 61 anni, per le conseguenze di un ictus che lo ha colpito pochi giorni prima nella sua casa di Roccamare.
La perdita è grande, incommensurabile e non passa molto tempo prima che i suoi più cari amici e colleghi, come Lalla Romano, Natalia Ginzburg, Norberto Bobbio e altri, decidano di istituire un premio in suo onore. L’idea di partenza è di Delia Frigessi, studiosa della cultura italiana tra ’800 e ’900, anch’ella in Einaudi, come Calvino.
Nello spirito di questo omaggio sta la natura del premio, che sin dall’inizio è rivolto agli esordienti, categoria della quale Calvino si è occupato a lungo e con grande pregio come talent scout proprio per la casa editrice torinese.
L’intento, molto nobile, era ed è quello di creare un nuovo canale di possibilità e di contatto per chi, essendo agli inizi, incontra più difficoltà a farsi leggere, dagli editori prima e dal pubblico poi.
Dal punto di vista della linea critica il Premio Calvino non pone limiti di genere (fatta eccezione per i testi per bambini e ragazzi, che non sono ammessi) o stilistici, l’unico vero requisito per potervi partecipare è appunto l’essere esordienti. Quello che viene premiato, come dichiarato dai curatori del Premio, è un tratto di originalità, la qualità dello scrivere.
Ma come funziona?
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Italo Calvino: premi
Per scoprire nel dettaglio come fare a partecipare a questo importantissimo concorso, rimandiamo la vostra ricerca alla sezione istruzioni nel sito del Calvino; tuttavia, ci piace darvi qualche indicazione di massima riguardo ai tempi – c’è una finestra ben precisa dell’anno in cui è possibile inviare i manoscritti, in genere da luglio/agosto a ottobre – e ai premi e riconoscimenti in palio.
Bisogna ricordare che il Premio Calvino si avvale, oltre che della collaborazione con l’Indice dei Libri del Mese, di un Comitato di lettori forti, allenati, preparati e tenaci che, riunione dopo riunione, confronto dopo confronto, da ottobre a febbraio arrivano a selezionare dalle migliaia di manoscritti ricevuti una dozzina di finalisti; la dozzina verrà poi sottoposta alla giuria, composta ogni anno da un nucleo diverso di critici, intellettuali, rappresentanti della scena letteraria e culturale italiana, autrici, autori, giornalisti.
La missione del Premio Calvino in questo percorso verso la premiazione finale è coerentemente confermata e rispettata.
Chi vince il Calvino, oltre al prestigio e a un sostanzioso premio in denaro di circa 1500 euro, ha la garanzia di pubblicazione presso un editore (in genere medio-grande); chi non vince, ma arriva davanti a quella giuria, entra comunque in una fase preziosa per la carriera di uno scrittore: viene premiato con una segnalazione presso case editrici importanti e questo sappiamo quanto sia determinante per chi scrive. Più di vincere, forse.
Le schede di valutazione
D’accordo, ma che ne è delle migliaia di manoscritti che non rientrano nella dozzina? Non vengono abbandonati, incredibile! Anzi, il grande lavoro fatto dai lettori, che a turno leggono e valutano i testi per poi scambiarsi opinioni e pareri nel corso delle riunioni citate poco fa, fino a giungere a un giudizio più o meno uniforme su ogni opera, porta alla redazione di una scheda di valutazione per ciascun manoscritto ricevuto, scheda che verrà puntualmente inviata all’autrice o all’autore.
E questo è un aspetto molto importante della faccenda, considerando che una scheda di valutazione al giorno d’oggi, a meno di essere già sulle scrivanie di un editore interessato, comporta un investimento economico di cui beneficiano, il più delle volte, le agenzie letterarie.
Certo, con questo non stiamo dicendo che il Premio Calvino sia gratuito né che sia economico, perché così non è.
Premio Italo Calvino: costi
La trafila per partecipare al Premio, dalla preparazione del manoscritto all’invio delle copie, non è difficile ma neanche da prendere sottogamba (lo sappiamo bene noi professionisti editoriali, editor e correttori di bozze quanta qualità in più derivi da un testo ben curato, anche nella forma); e non è neppure leggera dal punto di vista dell’investimento.
La quota partecipativa del Calvino varia in base alla lunghezza del manoscritto inviato: per i testi fino a 600.000 battute il costo è di 100 euro, da 600.000 a 900.000 battute 120 euro. E così a salire ancora: tra 900.000 e 1.200.000 battute si arriva a 150 euro e oltre, ultimo scaglione, la quota ammonta a 180 euro.
C’è un occhio di riguardo per gli esordienti under 26: per loro le quote vanno dai 50 ai 120 euro in base alla lunghezza.
Insomma, non è uno scherzo, e va detto che queste cifre valgono nel caso in cui si scelga di inviare i manoscritti per posta, ovvero in forma cartacea. Se invece, per comodità, si decide di mandare tutto via e-mail, bisogna anticipare i costi di stampa che saranno sostenuti dal Premio, e le cifre crescono.
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Premio Calvino: opinioni
Non possiamo negare che messi su un piatto della bilancia i premi e la cura che il Calvino investe, e sull’altro l’esborso richiesto per partecipare, la proporzione sia a favore del primo, e dunque ci sembra che ne valga la pena. Tuttavia, si registrano in alcuni casi scontentezza e delusione da parte di concorrenti le cui aspettative sono state disattese.
Nello specifico, sono due i filoni di critiche mosse al Premio Calvino: alcuni lamentano che il requisito di esordiente non venga rispettato, che si ammettano cioè autori che hanno già pubblicato.
La Direzione del Premio in tal senso però è chiara: il concetto di esordiente al giorno d’oggi è molto cambiato. Si è esordienti anche se si ha alle spalle un’autopubblicazione o addirittura, in alcuni casi, se si è ‘usciti’ con una cosiddetta opera fantasma, cioè morta sul nascere, perché pubblicata da un editore improvvisato o incapace di promuovere.
L’altra critica frequente riguarda le schede di valutazione: alcuni partecipanti, nel corso degli anni, hanno ritenuto scadente, poco serio e non approfondito il giudizio ricevuto sulla propria opera, dubitando fortemente che questa fosse stata letta per intero o con la giusta attenzione.
Insomma, qualcuno resta deluso, qualcuno partecipa tutti gli anni, insistendo, altri protestano che le quote siano elevate. Altri vincono o arrivano a varcare la soglia di case editrici che hanno fatto la storia dell’editoria italiana.
Ma a questo punto vorremmo sapere anche cosa ne pensate voi e vi ricordiamo che la nostra community è il posto giusto per confrontarsi su temi specifici, entrare in contatto con esperienze e competenze differenti e scoprire i nostri corsi di formazione per diventare un professionista editoriale: Editoria ALL IN e Da 0 a Correttore.
Quali sono i premi letterari più importanti?
Nel segnalare, doverosamente, che l’edizione del 2021 del Calvino è stata vinta da Francesca Valente con Altro nulla da segnalare e quella di quest’anno (2022) da Nicolò Moscatelli con I calcagnanti, vi ricordiamo che per avere una panoramica ancora più ampia sui premi letterari dedicati a chi è agli inizi potete leggere questo nostro articolo: Premi letterari per esordienti.