I ghostwriter e lavoro

Ghostwriter e lavoro: le case editrici cercano scrittori ombra?

I ghostwriter sono figure ricercate in Italia? Scopriamolo subito… dati alla mano

Non si conoscono le percentuali esatte, ma si stima che i libri scritti da ghostwriter rappresentino circa il 30% dei testi di saggistica pubblicati ogni anno in Italia. Una cifra altissima. E i numeri salgono se si restringe il campo al mondo delle autobiografie, dei libri di business e dei testi motivazionali.

Il motivo è semplice: le celebrità, gli imprenditori e i professionisti non possono trasformarsi improvvisamente in autori a tempo pieno, dedicandosi contemporaneamente alla scrittura e alla loro attività principale. Non ne hanno il tempo e – nella maggior parte dei casi – non ne hanno nemmeno le competenze.

A ognuno il suo mestiere! Gli imprenditori fanno gli imprenditori. E ingaggiano scrittori esperti per trasformare le loro idee in un libro ben confezionato.

Quindi la richiesta c’è, quello che rimane da capire è come si possa iniziare una carriera nel settore. Analizziamo gli scenari più comuni.

Ghostwriter: il lavoro nelle case editrici

Questo è lo scenario nel quale è più difficile inserirsi.

Se una casa editrice decide di avvalersi di un ghostwriter, vuol dire che ha intenzione di raccontare la storia di una persona famosa (altrimenti non investirebbe denaro nell’assunzione di uno scrittore ombra). Perciò, trattandosi di personaggi importanti, cercherà un professionista che ha già alle spalle una buona esperienza.

Potrebbero esserci più speranze nel caso di piccole case editrici di nicchia che si occupano di segmenti di mercato molto circoscritti (storia, mitologia, psicologia, esoterismo, cucina, fumetti ecc.).

In questo caso, un’ottima conoscenza del settore di riferimento potrebbe essere sufficiente per diventare ghostwriter di saggi e manuali. È però vitale avere già una certa fama all’interno di quel determinato ambito.

Il ghostwriter, quindi, è un mestiere solo per chi è ‘già nel giro’?

Giammai! Noi di Edigho siamo sostenitori di una nuova editoria, dove non bisogna per forza essere membri di un’élite per iniziare a lavorare.

Vediamo, allora, quali altre possibilità ci sono per inserirsi nel settore.

Leggi anche: Ghostwriter: significato, costi e segreti dello ‘scrittore ombra’

Ghostwriter: il lavoro per agenzie e privati

Il ghostwriter non racconta solo le storie delle celebrity, ma anche quelle dei ‘comuni mortali’: coloro che hanno qualcosa di speciale da narrare pur non comparendo nelle prime pagine dei rotocalchi e dei quotidiani online.

Moltissime persone sentono la necessità di condividere le loro esperienze: c’è chi ha fatto il giro del mondo con lo zaino in spalla, chi ha fondato un’azienda di successo, chi ha inventato un metodo di lavoro rivoluzionario, chi ha intenzione di aiutare gli altri attraverso la testimonianza del proprio vissuto, chi vuole divulgare un manuale relativo alla materia che studia da una vita.

E a chi si rivolgono tutte queste persone? Alle agenzie di scrittura o ai ghostwriter privati. Perciò, se volete intraprendere una carriera nel settore, una buona idea potrebbe essere quella di prendere contatto con queste agenzie o diventare scrittori su commissione freelance.

Quest’ultima è la strada che consigliamo in Edigho. Un percorso complesso e impegnativo, perché il libero professionista deve diventare imprenditore di sé stesso, gestendo in autonomia tempi, pagamenti, negoziazione con il cliente e burocrazia.

Ma pensiamo che, al giorno d’oggi, sia l’unico modo per prendere in mano i propri sogni e trasformarli in un lavoro a tempo pieno.

Quali caratteristiche deve avere un buon ghostwriter?

Certo, la buona volontà non basta per diventare uno scrittore ombra. Occorre possedere completa padronanza della parola scritta, sapere come si struttura un libro ed essere in grado di interpretare la voce, la storia e le intenzioni del committente.

Si tratta di un lavoro meraviglioso, ma anche complicato. Il ghostwriter è quasi come un attore: si immedesima completamente nel personaggio che deve raccontare. Lascia da parte il proprio io per diventare qualcun altro.

Al contempo, sa come intervenire per rendere la storia più coesa, coerente e accattivante. Deve bilanciare entrambi questi aspetti, rapportandosi al committente con professionalità e una buona dose di diplomazia.

Spesso i ghostwriter hanno un passato da romanzieri o da copywriter. Oppure hanno fatto carriera nell’editoria, iniziando con la correzione di bozze (alla quale abbiamo dedicato il nostro corso tecnico Da 0 a correttore), proseguendo con l’editing e approdando, infine, alla scrittura su commissione.

Questo percorso è forse quello preferibile, perché permette di acquisire contatti e dimestichezza con le dinamiche del mercato editoriale.

Ribadiamo che non si tratta di una strada riservata solo ai dipendenti delle CE, ma interessa anche chi esercita le professioni editoriali da freelance.

Anzi, chi ha lavorato come correttore o editor per autori indipendenti saprà consigliare ancora meglio i clienti riguardo a un’eventuale pubblicazione in self-publishing, la nuova frontiera dell’editoria che si sta affermando sempre di più in Italia e all’estero.

Se volete saperne di più su come intraprendere una carriera nell’ambito della scrittura su commissione, vi invitiamo a leggere l’articolo Come diventare ghostwriter: breve guida.

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