Curiosità sul premio per la scrittura Hans Christian Andersen

5 curiosità sul Premio Hans Christian Andersen per la scrittura

Alla scoperta del ‘piccolo Nobel’ per la letteratura destinata all’infanzia

È il più alto riconoscimento internazionale assegnato agli autori di libri per bambini. La premiazione coinvolge una famiglia reale e tra i suoi vincitori troviamo scrittori e illustratori del calibro di Astrid Lindgren, Tove Jansson, Gianni Rodari, Quentin Blake e molti altri. Stiamo parlando del Premio Hans Christian Andersen per la scrittura, organizzato dall’IBBY (International Board on Books for Young People).

La premiazione avviene ogni due anni: a partire dal 1956 per quanto riguarda il migliore autore e dal 1966 per il migliore illustratore. Venne ideato nel 1953, poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale, per dare una nuova speranza di cultura e bellezza alle giovani generazioni.

La prima vincitrice fu Eleanor Farjeon, scrittrice e poetessa britannica.

Eleanor Farjeon scrittrice e poetessa
Eleanor Farjeon

Avete trovato queste informazioni interessanti? Allora rimanete con noi: ci sono ancora tante particolarità da scoprire!

5 curiosità sul Premio Hans Christian Andersen per la scrittura

1. È considerato ‘Il Nobel della letteratura per ragazzi’

Così lo hanno definito, tra gli altri, la Treccani e il Telegraph. Viene anche chiamato ‘Il Piccolo Premio Nobel’: non per sminuirne l’importanza, ma per indicare che premia storie destinate ai più piccoli.

Su questo punto, però, potremmo discutere a lungo: molte opere, tradizionalmente catalogate come ‘libri per bambini’, sono capolavori senza tempo e senza età, che piacciono a un pubblico trasversale.

Pensiamo alla fiaba più celebre dell’autore che dà il nome al premio, ovvero La sirenetta di Andersen: se letta da un bambino susciterà determinate emozioni, se letta da un adulto ne trasmetterà altre, sempre nuove e profonde. La dolcezza e la malinconia che comunica possono essere percepite in modo diverso a seconda del vissuto di chi sta leggendo.

Curiosità nella curiosità: ‘Piccolo Nobel’ è anche il soprannome dello ‘Svenska Akademiens nordiska pris’, premio letterario assegnato dall’Accademia Svedese ai soli autori scandinavi.

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2. La madrina è la regina di Danimarca

È la famiglia reale danese a premiare il vincitore: attualmente la madrina è Sua Maestà la Regina Margrethe II di Danimarca, in carica come mecenate del concorso dal 1992.

Ogni vincitore riceve la Hans Christian Andersen Medaille (una medaglia d’oro con il busto di Andersen) e un diploma. Le medaglie vengono presentate al Congresso biennale IBBY.

3. Finora è stato premiato solo un italiano per categoria

L’unico scrittore italiano premiato finora al Premio Hans Christian Andersen per la scrittura è stato Gianni Rodari, nel 1970.

Per l’occasione tenne un discorso surreale, estroso, delicato e commovente come solo lui sapeva fare; un discorso meraviglioso che consigliamo a tutti di leggere nel sito dell’IBBY e che vi anticipiamo con un piccolo estratto:

«La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi, essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo, gli può dare delle immagini anche per criticare il mondo».

L’unico illustratore italiano premiato, invece, è stato Roberto Innocenti nel 2008. Le sue immagini, dall’enorme potenza visiva, spaziano dai grandi eventi della Storia («Le sue storie di guerra, con particolare riferimento all’Olocausto, invitano i giovani a riflettere sui gravi problemi che il mondo attraversa», leggiamo nella motivazione della giuria internazionale) alle fiabe senza tempo come Lo schiaccianoci, Le avventure di Pinocchio e Cenerentola.

4. Da non confondere con il PREMIO ANDERSEN – Il mondo dell’infanzia!

Nel Bel Paese, quando si parla di ‘Premio Andersen’, viene subito in mentre l’omonimo riconoscimento italiano (PREMIO ANDERSEN – Il mondo dell’infanzia) attribuito ai migliori libri per ragazzi dell’annata editoriale in corso. È nato nel 1982 grazie alla rivista Andersen – Il mondo dell’infanzia, fondata da Gualtiero Schiaffino e Ferruccio Giromini.

In questo caso, le sezioni premiate sono dieci: libri 0/6 anni, 6/9 anni, 9/12 anni, oltre i 12 anni, oltre i 15 anni, albi illustrati, libri senza parole, narrativa, divulgazione, fumetto.

Ci sono, inoltre, i premi destinati alla produzione complessiva di autori e illustratori e il ‘Super Premio Andersen – il Libro dell’Anno’. Ma non è finita qui: vengono anche premiati enti locali, biblioteche, associazioni culturali e librerie per ragazzi. Si tratta, quindi, di un riconoscimento completo a tutta la filiera editoriale che gravita nell’orbita nella narrativa per l’infanzia.

Curiosità nella curiosità: un ulteriore trofeo che porta il nome del celebre scrittore danese è il ‘Premio Hans Christian Andersen Baia delle Favole’, nato nel 1967 a Sestri Levante per premiare fiabe inedite in lingua italiana, francese o inglese.

5. Non si può scegliere di partecipare al Premio Hans Christian Andersen

Come avviene per il Premio Strega, non si sceglie di partecipare al Premio Andersen: è lui che sceglie te.

Non è possibile, pertanto, inviare la propria opera alla segreteria del concorso e sperare di essere selezionati. Le candidature per l’Andersen Award sono proposte alla giuria dalle sezioni nazionali di IBBY, allegando per ogni candidato un dossier con l’elenco delle opere pubblicate, una breve biografia e un portfolio contenente da cinque a dieci libri del candidato.

La giuria che decreta il vincitore è composta da un gruppo, quanto più eterogeneo possibile, di esperti di letteratura per l’infanzia, capitanati da un Presidente eletto dall’Assemblea Generale di Ibby.

Il numero dei giurati ha subito numerose variazioni nel corso del tempo: all’inizio erano sette, poi otto, mentre nel Duemila sono diventati dieci. Due anni dopo, la giuria è stata divisa in due sezioni: cinque membri dedicati agli scrittori e gli altri cinque focalizzati sulla valutazione degli illustratori.

In genere sono necessari sei mesi per esaminare tutti i candidati e selezionare un vincitore. Lo scopo è quello di assegnare il premio a un autore e a un illustratore, viventi al momento della nomina, che per il valore del loro lavoro hanno dato un contributo duraturo alla letteratura per bambini e ragazzi.

La letteratura per l’infanzia vi affascina?

Se siete appassionati di narrativa per ragazzi, abbiamo un’ottima notizia per voi: è la nicchia più florida di tutto il mercato editoriale. È l’unica che non ha mai subito grosse flessioni, nemmeno durante la crisi economica e la pandemia. I bambini sono i veri lettori forti del nostro Paese, capaci di trascinare l’intero settore.

Per un professionista editoriale, quindi, diventare correttore di bozze, editor, illustratore o impaginatore di opere per l’infanzia è senza dubbio una buona idea.

Per saperne di più, vi consigliamo l’articolo Lavorare con i libri per bambini: 5 mestieri per iniziare a farlo.

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